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Multe stradali, l’ultima trovata sulle sanzioni che pagano gli automobilisti italiani

  • Italia
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Pagare le bollette con i soldi delle multe. In questo periodo di crisi in cui i prezzi continuano ad aumentare fa discutere l’emendamento del deputato di Forza Italia Roberto Rella al testo del decreto Aiuti. La proposta è arrivata qualche giorno fa nelle commissioni della Camera mentre si discuteva del pacchetto di bonus e agevolazioni voluti dal governo per dare una mano a famiglie e imprese. L’idea, però, ha provocato la reazione negativa dell’Ancma (l’Associazione nazionale del ciclo, motociclo e accessori di Confindustria).

In sostanza la misura consentirebbe agli enti locali, come Comuni e Province, di utilizzare i soldi ottenuti dalle contravvenzioni per pagare le spese “per le utenze di energia elettrica e di gas”. Ciò sarebbe possibile solo per il 2022 e a esclusivo vantaggio di scuole, servizi e illuminazione pubblica. Si tratterebbe di un’autentica rivoluzione, considerando che da sempre gli introiti delle multe vengono utilizzati solo per lavori che riguardino la sicurezza stradale, la prevenzione e la manutenzione.

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Pagare le bollette coi soldi delle multe: l’Ancma si oppone

Sembrerebbe un’ottima idea in un momento storico di aumenti nei prezzi di gas ed energia elettrica. Ma l’Ancma si oppone, invitando a fare una riflessione. Anzi due. La prima è che in questo modo c’è il concreto rischio che tutto la misura diventi un incentivo ad aumentare le contravvenzioni. Per inciso il totale dei proventi delle multe supera i tre miliardi di euro l’anno. Soldi che al 56% già vanno agli enti locali.

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Ma esiste un’altra questione sollevata dall’Ancma: la coperta è corta. Nel senso che se si utilizzano i soldi delle multe per pagare le bollette non ci saranno risorse per altri servizi, come la copertura delle buche o la sistemazione della segnaletica. C’è poi chi, come il quotidiano Libero, senza mezzi termini avanza l’obiezione: così si rischia la ‘raffica di contravvenzioni’. Insomma questo altri non sarebbe che un “incentivo di Stato per spennarci”.

“La misura in sé non è sbagliata – fa sapere Geronimo La Russa, presidente dell’Aci milanese – se può aiutare in qualche misura le famiglie ben venga. Ammettiamo tuttavia anche un altro dato: che spremere più di così gli automobilisti è difficile. Già adesso sono trattati come dei bancomat da usare quando occorre far cassa. Magari, per far restare il tutto all’interno di un sistema chiuso, si potrebbe pensare di usare gli introiti delle multe per tagliare o abbassare le accise sulla benzina. Perché di quello non ne parla quasi più nessuno, ma è un problema altrettanto serio”.

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