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“Dovete lasciare le case”. Evacuata la cittadina italiana, sul posto vigili del fuoco e protezione civile

  • Italia

“L’attuale situazione” sanitaria nelle zone colpite dall’alluvione in Emilia Romagna “deve essere monitorata in maniera continua e costante, secondo un approccio già avviato grazie all’azione della Protezione civile“. Ma “il concetto importante da porre in evidenza è che al momento non vi è assolutamente un allarme che possa far prevedere la comparsa di epidemie. La situazione andrà monitorata attentamente, ma non ci devono essere allarmismi”.

Così Claudio Mastroianni, presidente della Simit, Società italiana di malattie infettive e tropicali. “In Emilia Romagna non c’è emergenza sanitaria”, rassicurano gli infettivologi, che raccomandano la vaccinazione antitetanica e invitano a seguire i consigli già diffusi dall’Ausl Romagna. In queste ore, però, il sindaco di Conselice, in provincia di Ravenna, ha disposto l’evacuazione del paese.

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L’ordinata di evacuazione di Conselice è stata presa in accordo con la Giunta e sentiti i capigruppo per rischi sanitari legati alle acque stagnanti. La sindaca, Paola Pula, ha firmato l’ordinanza che impone ai cittadini delle zone ancora allagate di lasciare le proprie abitazioni. Dopo l’alluvione risulta ancora troppo difficile smaltire le acque dall’abitato, dovuta alle grandi quantità di acqua presente sul territorio.

“Il nostro unico obiettivo è quello di salvaguardare la salute e la sicurezza delle persone – ha dichiarato Pula – Siamo in una situazione difficile ma, insieme, ne usciremo e voglio ringraziare tutti coloro che stanno lavorando incessantemente per questo. Al momento non ci sono emergenze sanitarie ma il ristagno dell’acqua, il mancato funzionamento delle fognature, le possibili interruzioni nell’erogazione dell’acqua potabile, la presenza di rifiuti non smaltiti, rendono rischioso permanere nell’abitato ancora allagato”.

“I canali Zaniolo e Destra Reno – afferma Elvio Cangini, direttore dell’area tecnica del Consorzio di Bonifica Della Romagna Occidentale – ricevono acqua molto lentamente a causa dei grandi afflussi idrici che hanno investito il territorio. Per questo motivo stiamo lavorando incessantemente, utilizzando anche oltre 50 idrovore per riversare le acque verso i fiumi Reno e Santerno. Nonostante ciò, e a causa della particolare morfologia del territorio, si prevede che la situazione possa risolversi non prima di una settimana”.

“Le condizioni ambientali e il quadro tecnico delineato – aggiunge Raffaella Angelini, direttore del Dipartimento di Sanità pubblica Ausl Romagna – rendono la situazione meritoria di attenzione, anche alla luce delle previsioni effettuate dal consorzio di Bonifica sui tempi di deflusso delle acque”.


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