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Notte choc a Roma. Spari in uno dei locali simbolo della movida. Vestito di nero, in moto con viso coperto e pistola in pugno semina il panico. È successo proprio in quel posto e, per questo, ora la paura è tanta…

  • Italia

 

Più che un calda serata d’agosto sembrava una scena di Romanzo Criminale. Paura sabato mattina al Gay Village di Roma quando un uomo, vestito di nero a bordo di una moto di grossa cilindrata con il viso nascosto dal casco integrale, ha sparato contro gli uomini della sicurezza all’ingresso del popolare locale romano.

Non si sono registrati feriti e il sicario ha anche lasciato lì la pistola, ma l’episodio «è grave», dicono gli organizzatori «abbiamo paura».

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Erano circa le 5, lo spazio del Gay Village stava chiudendo, la serata non era filata liscia, dopo l’esibizione di Paola Turci e Cecile, c’era stata una rissa, una quindicina di ragazzi si erano massacrati di botte. Gli uomini della sicurezza erano intervenuti riuscendo a mettere fine alla rissa e tutto sembrava finito. Finita la manifestazione tutto sembra tornare nella norma, ma all’improvviso nel buio del parcheggio si sentono esplodere dei colpi di pistola.

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Tre spari che provengono da via delle Tre Fontane, dove c’è un’uscita secondaria del Village. Nel parcheggio si scatena il panico, i vigilanti si precipitano fuori dal perimetro e rincorrono per qualche centinaio di metri il motociclista, ma sono a piedi, quando salgono in macchina il centauro si è già dileguato alla guida del suo Tmax nero. Subito sono scattate le indagini, l’ipotesi dell’agguato è che si sia trattato di una vendetta legata alla rissa di qualche ora prima. E’ probabile che il centauro sia uno dei ragazzi che aveva partecipato alla scazzottata ed è stato messo fuori dal Gay Village.

«In questo momento ci sentiamo soli in un’area altamente a rischio – denuncia Imma Battaglia, leader del movimento Lgbt – siamo preoccupati per i nostri lavoratori perché quanto accaduto ha dimostrato che il problema della sicurezza in città diventa sempre più impellente, i poliziotti del commissariato stanno lavorando in maniera esemplare, ma sono pochi e senza risorse economiche per pagare gli straordinari. Chiediamo al sindaco Virginia Raggi di intervenire, qui c’è un degrado assoluto e noi facciamo anche l’impossibile per combatterlo, ma da soli non possiamo farcela». 

Che ci fa Antonio Razzi, il senatore tanto amato da Crozza, al Gay Village? C’è anche Vladimir Luxuria e… che esibizione

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