Vai al contenuto
Questo sito contribuisce alla audience di

“Con lui no”. Filippo Turetta, protesta dei detenuti per l’ultima decisione del carcere

  • Italia
Filippo Turetta Carcere Protesta

Situazione difficile per Filippo Turetta, il giovane accusato dell’omicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin, uccisa l’11 novembre scorso a Vigonovo (Venezia). Dal carcere di Verona, dove è rinchiuso da quando è stato estradato in Italia dopo la fuga in Germania, si è scoperto che c’è una vera e propria protesta da parte degli altri detenuti, i quali non hanno alcuna intenzione di rapportarsi con il 22enne veneto.

Filippo Turetta si trova nella sesta sezione, quella dell’infermeria, ma ora dovrebbe esserci un suo trasferimento in un’altra del carcere. Ed ecco scoppiare appunto la protesta, visto che non sarà per niente un compito facile. Le condizioni della prigione Montorio di Verona non sarebbero già grandiose e ora si sta aggiungendo questo ulteriore problema di non poco conto.

Leggi anche: “Ecco cosa può fare ogni giorno”. Filippo Turetta, la notizia sulle sua vita in carcere

Filippo Turetta Carcere Protesta


Filippo Turetta, in carcere protesta contro di lui: “Non vogliono stare in cella”

A riferire le ultime notizie su Filippo Turetta dal carcere veronese è stato il sito de Il Gazzettino nella mattinata di venerdì 5 gennaio. La protesta sta derivando dal fatto che il ragazzo dovrà andare nella terza sezione dove ci sono molti detenuti. Ma questo suo trasferimento apparirebbe complesso perché i carcerati non hanno voglia di condividere la cella con il presunto assassino di Giulia.

Filippo Turetta Carcere Protesta

Secondo Il Gazzettino, solamente due detenuti avrebbero dato il loro assenso per stare con Filippo Turetta e tutti gli altri no. L’associazione Sbarre di Zucchero ha da poco fatto una denuncia sulle problematiche della prigione veronese e su alcune imparzialità che ci sarebbero tra gli stessi detenuti: “C’è chi può trascorrere il tempo giocando con la PlayStation e c’è chi viene abbandonato in una cella di isolamento con le mura imbrattate di escrementi“.

L’avvocatessa Monica Bizaj dell’associazione ha aggiunto: “Vogliamo capire perché esistano dei privilegi, perché un diritto se non è per tutti diventa un privilegio a tutti gli effetti e noi non possiamo e non vogliamo far finta di nulla”.


Caffeina Logo Footer

Caffeina Magazine (Caffeina) è una testata giornalistica online.
Email: [email protected]

facebook instagram pinterest
powered by Romiltec

©Caffeina Media s.r.l. 2025 | Registrazione al Tribunale di Roma n. 45/2018 | P. IVA: 13524951004


Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure