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“Non c’è più nulla da fare”. Nicolò, morto a 17 anni mentre va a scuola

Nicolò Di Giacomo aveva soltanto 17 anni: la sua morte celebrale è stata dichiarata dai medici del reparto di terapia intensiva dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso. Il giovane era residente con la famiglia a Casale sul Sile, vittima di un terribile incidente avvenuto alle 8.50 di lunedì mattina, lungo viale Felissent a Treviso, all’altezza dell’Ippodromo. Il giovane stava viaggiando in sella alla sua moto da cross quando è stato travolto da un camioncino. Il giovane era finito precedentemente a terra, sull’asfalto, dopo essersi scontrato contro un furgone che procedeva in direzione opposta alla sua (il ragazzo procedeva da Treviso in direzione di Villorba) e che gli avrebbe tagliato la strada, svoltando a sinistra.

Il 17enne è stato trasportato d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso ma le sue condizioni sono rimaste sempre gravissime. Sul posto intervenuti vigili del fuoco, medici e infermieri del Suem 118 e gli agenti della polizia locale di Villorba che ha svolto i rilievi del caso. Continua a leggere dopo la foto


“Ora in silenzio rispettiamo il dolore di questa famiglia colpita da una tragedia immane”: ha detto il sindaco Stefano Giuliato, portando il suo cordoglio alla famiglia, da poco trasferitasi da Preganziol. Firmato il nullaosta per l’espianto e la donazione degli organi. Continua a leggere dopo la foto

Nicolò, studente dell’Itis “Planck” di Lancenigo (in precedenza aveva frequentato le elementari a Preganziol e le media a Dosson), giocava a rugby nelle fila del Dosson di Casier. Lascia i genitori, papà e mamma, di professione insegnante, un fratello e una sorella. Subito dopo lo scontro, il ragazzo era stato intubato e poi tenuto in vita attraverso le macchine della Terapia intensiva. Continua a leggere dopo la foto

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Tutti speravano in un miracolo. Che purtroppo alla fine non c’è stato. “Non c’è più nulla da fare”, aveva detto il padre, Paolo Di Giacomo, parlando con gli insegnanti del figlio nel pomeriggio di lunedì, proprio mentre era in corso il consiglio di classe della 4.C. Dopo aver tentato l’impossibile, ieri è stato staccato il respiratore e dichiarata la morte cerebrale.

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