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Laila El Harim, la 40enne morta in fabbrica: spuntano foto sul suo cellulare. Cosa è stato scoperto

  • Italia

Una tragedia che forse poteva essere evitata, è il terribile sospetto sulla morta di Laila El Harim, la quarantenne mamma di una bambina morta nei giorni scorsi nell’azienda di imballaggi ‘Bombonette’ di Camposanto, provincia di Modena. Laila El Harim, martedì mattina era rimasta intrappolata senza scampo nella fustellatrice, l’apparecchio che serve per sagomare materiali da imballaggi. Sul funzionamento del macchinario e la dinamica dei fatti è al lavoro la Procura di Modena che sulla morte di Laila El Harim ha aperto un fascicolo per omicidio colposo.


Nel quale dopo il legale rappresentante dell’azienda della Bombonette di Camposanto è stato iscritta anche un’altra persona. “Non possiamo continuare con questo bollettino di guerra quotidiano che insanguina i luoghi di lavoro”, ha commentato oggi il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, in un intervento su Avvenire. “La pandemia – dice – si è rivelata un alibi per molte aziende che hanno ulteriormente frenato quel poco di impegni e di investimenti sulla sicurezza, anteponendo la logica del profitto alla centralità della vita umana”.


Laila El Harim, la denuncia del compagno

E intanto spuntano nuovi dettagli. Laila El Harim avrebbe parlato dei problemi con la fustellatrice anche al compagno, dal quale aveva avuto una bambina. “Se ne lamentava spesso – ha raccontato l’uomo a La Repubblica -. Diceva che la macchina si bloccava, che non andava. E spesso dovevano intervenire gli elettricisti”. Ma non finisce qui.


Perché sul cellulare di Laila El Harim, a sono state trovate diverse foto che avrebbe scattato al macchinario ogni volta che questo andava in blocco e che inviava ai tecnici, che dovevano poi intervenire. Saranno ora gli inquirentia dover stabilire se ci sia stata una correlazione tra i malfunzionamenti documentati dalla 40enne e la sua morte. Gli investigatori stanno, inoltre, cercando di fare chiarezza sul perché il sistema di sicurezza fosse attivabile solo manualmente.


Oggi in Procura viene conferito l’incarico per eseguire l’autopsia sul copro di Laila El Harim. Proprio in questi giorni, a tre mesi da un’altra tragedia, sul fatto si è espressa anche la mamma di Luana, la precedente vittima risucchiata da un macchinario difettoso.

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