E’ guerriglia al centro di Milano, auto e negozi incendiati, bombe carta e sprangate contro le vetrine, bottiglie, pietre e sassi contro palazzi e pensiline dei mezzi pubblici e contro il cortile dell’università Cattolica. La polizia ha usato gli idranti per fermare l’azione di danneggiamento che le ‘tute nere’ hanno messo a segno nel centro di Milano. Doveva essere un corteo pacifico quello del “No Expo”, ora non si contano le vetrine spaccate, le banche e i negozi imbrattati con vernice. Diverse le auto incendiate. Tutto è degenerato circa un’ora dopo l’inizio della manifestazione, quando il corteo si è spaccato in due tronconi. In testa la parte pacifica, in coda l’ala dei black bloc. Incendiato un negozio (tra le altre cose) e ora c’è ansia per gli abitanti dello stesso stabile dell’esercizio commerciale.
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Tutto è successo, nonostante l’imponente dispiegamento di uomini e mezzi (una zona rossa, grate d’acciaio, barricate e un dispiegamento di 2.200 agenti) che ha cercato di proteggere il centro di Milano in una giornata così importante, così com’è quella che ha inaugurato l’Expo. In via Mellerio è stata lanciata una bomba carta, altre in via Carducci. In corso Magenta i manifestanti hanno lanciato fumogeni contro i poliziotti che hanno risposto con i lacrimogeni.
Il corteo era molto temuto, anche perché è stato preceduto da una manifestazione di vigilia che ha imbrattato e danneggiato più di una vetrina del centro. Per prevenire (o fronteggiare) i problemi di ordine pubblico, la polizia ha schierato 2.200 uomini in tenuta antisommossa. Mentre fino all’ultimo sono continuate le perquisizioni e gli sgomberi della Digos in cerca di armi o materiale pericoloso da usare in manifestazione.
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