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“Addio maestro”. Italia in lutto, lo scrittore e musicista se n’è andato: le sue condizioni precipitate in poche ore

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michele serio morto 67 anni covid

Addio ad un grande scrittore e musicista. All’età di 67 anni se ne è andato Michele Serio. L’intellettuale napoletano da giovedì era ricoverato per Covid all’ospedale Cotugno. Michele era considerato un punto di riferimento per molti scrittori come Niccolò Ammaniti, Valerio Evangelisti e Serge Quadruppani. Amante del mare Serio è stato anche autore di canzoni e reportage, sceneggiatore per tv movie americani, i suoi romanzi sono stati tradotti in diverse lingue.

Due settimane fa Michele Serio era stato contagiato, le sue condizioni sono peggiorate a causa di una polmonite. Inizialmente il suo stato di salute non aveva destato preoccupazioni, tanto che non era stato ricoverato in terapia intensiva. Improvvisamente il peggioramento e nella mattinata di domenica 24 ottobre è sopraggiunta la morte. In piena pandemia aveva pubblicato il suo ultimo libro “E tu di che congiuntivo sei?” (Cento Autori), con protagonista il giovane nerd sfigato Genny Scognamiglio, candidato a sindaco di Napoli.

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Sono in tanti oggi a piangere questo fine intellettuale napoletano, musicista, scrittore nonché autore di programmi per radio e tv e di grandi successi a teatro. Sette le piece realizzate, alcune delle quali portate in scena per diversi anni. Con “Fabioplast” Michele Serio ha vinto il premio Stregatto. Ha inoltre scritto i testi e interpretato come attore protagonista dieci telefilm dal titolo “Napoli in giallo”.

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Per la radio, invece, Michele Serio, ha scritto “Alla ricerca dell’identità perduta”, un programma a puntate su Napoli e le sue storie di strada. Per Rai2 nella trasmissione “Johnatan” ha raccontato una serie di storie originali. Insomma un artista poliedrico e completo, un autore a 360 gradi. Come musicista il suo concept album “Amici” contiene “La canzone di Antonella” considerata da molti un pezzo di culto.

È comunque nella letteratura che Michele Serio ha raggiunto la massima popolarità. Ha pubblicato per Baldini Castoldi Dalai “Pizzeria Inferno”, considerato un vero capolavoro dagli scrittori pulp, e “Nero Metropolitano”. Ha inoltre curato per Mondadori l’antologia noir “Italia odia”. Tra le sue opere si ricordano “La dote” (Flaccovio editore), “Napoli corpo a corpo: manuale di sopravvivenza quotidiana” (Marlin editore), “Giù le mani dal Vesuvio” (Cento Autori) e “365 ma non li dimostra” (Ultra Castelvecchi).

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