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“Mi aiuti, mio figlio non respira più”. Al telefono la voce disperata di un padre. Suo figlio di tre anni sta morendo soffocato da una caramella. Non c’è tempo per arrivare in ospedale. Dall’altra parte un infermiere. Il racconto di momenti drammatici.

  • Italia

 

“Mio figlio non respira più, devo portarlo all’ospedale più vicino. Mi dica subito dove si trova”. Al telefono la voce disperata di un padre. Suo figlio ha tre anni, sta morendo. Per una caramella rimasta incastrata nella gola rischia di soffocare. Ogni istante che passa può essere quello fatale. Non c’è tempo da perdere. L’uomo, in preda al panico, chiede aiuto al 118 a Pesaro. A risponderle, come riporta il Corriere Adriatico, un infermiere. Sandro Mangiacristiani, solitamente operativo con l’elisoccorso. Preparato, sa cosa fare e come procedere. Senza esitare ha fatto fermare la macchina.

Arrestando la drammatica corsa verso un ospedale. Poi ha assistito passo dopo passo la donna. Indicandole con attenzione cosa fare. La manovra di Heimlich. Che ha fatto d’un colpo venire fuori la caramella.

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Salvando la vita al piccolo. “Mi ha chiesto quale fosse il pronto soccorso più vicino – racconta l’infermiere – mi ha riferito che suo figlio di 3 anni non respirava più”. Mentre era seduto dietro, durante il viaggio. “Ho detto al padre – continua – di accostare subito l’auto. Poi ho pensato alla manovra di Heimlich”. Pancia del bimbo contro le gambe dell’uomo, due o tre colpetti contro la schiena e il piccolo ha espulso la caramella e ripreso a respirare. Nel frattempo è arrivata l’auto medica, ma per fortuna non ce n’era più bisogno.

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“Quando ho sentito il bimbo piangere. Significa che stava bene ed era tornato a respirare. Appena si è ripreso ha chiesto di tornare a casa”. Passata la paura, ringraziamenti e lacrime di felicità da parte dei genitori: “Il padre non riusciva a smettere di dire grazie”.

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Non è la prima volta che nel corso del suo lavoro Mangiacristiani è riuscito a salvare una vita in condizioni critiche. La notte dello scorso Natale è riuscito a liberare dal rigurgito un bimbo di pochi giorni, sempre dando istruzioni al padre via telefono. Stavolta con ancora maggiore difficoltà L’uomo era albanese e capiva poco l’italiano.

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