È un dolore che scuote l’intera comunità di Zola Predosa, nel Bolognese, quello che accompagna in queste ore l’ultimo saluto a Melissa Cavallari, la bambina di 12 anni morta in seguito a un tragico incidente stradale avvenuto l’11 aprile scorso sulla strada che collega Zola a Crespellano. La notizia ha assunto contorni ancora più gravi dopo l’arrivo dei risultati dell’alcol test e dell’esame tossicologico sul padre della giovane vittima, alla guida dell’auto coinvolta nello schianto: l’uomo, 49 anni, è risultato positivo all’alcol con un tasso circa quattro volte oltre il limite e anche alla cocaina.
I dati, riportati da Repubblica Bologna, confermano le ipotesi avanzate fin dai primi accertamenti: il conducente avrebbe perso il controllo del mezzo, invadendo la corsia opposta proprio mentre sopraggiungeva una Nissan Qashqai con a bordo una famiglia. A bordo della vettura viaggiavano una donna di 70 anni, Ileana Gaspari, suo marito e il nipotino di 11 anni. La collisione è stata devastante: Melissa è stata soccorsa in condizioni disperate e si è spenta il giorno dopo in ospedale, mentre Ileana Gaspari è morta sul colpo.

Melissa Cavallari morta a 12 anni nell’incidente, il papà alla guida “ubriaco e positivo alla cocaina”
Sul posto erano intervenute tempestivamente le squadre dei vigili del fuoco, i soccorritori del 118 e la polizia locale di Valsamoggia, che ha eseguito i rilievi per ricostruire con precisione la dinamica. Le indagini fin dall’inizio hanno puntato sull’ipotesi dell’invasione di corsia da parte dell’auto guidata dal 49enne, ora ricoverato ma non in pericolo di vita. Oggi, mercoledì 16 aprile, la comunità si riunisce per i funerali della piccola Melissa, mentre martedì sono già stati celebrati quelli di Ileana Gaspari a Sasso Marconi, dove la donna viveva.

Intanto la procura ha aperto un’indagine formale: l’uomo è ora accusato di omicidio stradale aggravato, un reato che prevede pene severissime soprattutto in presenza di guida sotto l’effetto di sostanze. La sua condizione clinica gli ha finora evitato l’arresto immediato, ma le autorità hanno già avviato le procedure per procedere nei suoi confronti una volta dimesso dall’ospedale. La tragedia ha lasciato una ferita profonda non solo per la perdita di due vite, ma anche per l’evidente responsabilità che sembra gravare su un genitore che, al volante, avrebbe dovuto proteggere la figlia e invece l’ha condotta verso un destino crudele.


Nelle ore del dolore, mentre due comunità piangono le loro vittime, emerge con forza il tema della sicurezza stradale e della responsabilità personale. L’uso di alcol e droghe alla guida resta una delle principali cause di morte sulle strade italiane, e casi come questo non fanno che sottolineare l’urgenza di un controllo più rigoroso, ma soprattutto di una maggiore consapevolezza. Oggi Zola Predosa si ferma per ricordare Melissa, una bambina di dodici anni che amava la danza e la vita, spezzata troppo presto da un gesto irresponsabile e irreversibile.