I carabinieri del Nas di Livorno e dell’Arma territoriale hanno eseguito 18 ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari per corruzione nei confronti di 12 pediatri, tra cui due primari, 5 informatori scientifici e un dirigente d’azienda di alimenti per l’infanzia. L’operazione dei carabinieri ha riguardato anche la provincia di Pisa in senso più vasto, in particolare la Valdera e l’area del Volterrano, dove sono stati arrestati sette medici con perquisizioni eseguite a Cascina, Ponsacco, Capannoli, Peccioli e Volterra. I provvedimenti sono in corso in quattro regioni, Toscana, Lombardia, Marche e Liguria, e sono in atto 26 decreti di perquisizione. Undici dei dodici medici arrestati sono toscani (otto di Pisa, uno di Livorno, uno di Empoli e uno di Piombino) e tutti pediatri. Hanno ottenuto i benefici degli arresti domiciliari. Le accuse sono di corruzione, almeno per ora. Perché nel prosieguo delle indagini potrebbe essere anche individuato il danno biologico per i bambini che non sono stati più allattati dalle mamme (il latte materno è un formidabile protettore di malattie) su suggerimento dei medici. Non è un caso che il ministero della Sanità ha vietato la distribuzione di campioni o il ricorso a qualunque altro sistema volto a promuovere le vendite degli alimenti per lattanti e ogni tipo di pubblicità che induce a ritenere il prodotto equivalente al latte materno o che scoraggia l’allattamento al seno. Secondo le indagini, i medici inducevano le mamme a utilizzare latte artificiale di note ditte al posto del latte materno in cambio di regali e altri benefici come smartphone, computer, condizionatori d’aria, televisori, viaggi in crociera e vacanze in molte località d’Europa e del mondo.