Il Partito Democratico deve rimboccarsi le maniche se vuole tornare ‘competitivo’. Lo sanno bene i vertici del Nazareno. Come Nicola Zingaretti, governatore del Lazio: “Evitiamo caricature e polemiche. Una delle cose che dobbiamo conquistare è il confronto delle idee e non la denigrazione delle persone a prescindere dalle loro idee. E’ evidente che io non voglio allearmi con i cinquestelle. Io i cinquestelle li ho sconfitti due volte, figuriamoci se voglio fare un’alleanza con loro ma io voglio capire, da chi ci ha abbandonato, perché lo ha fatto e ricostruire con loro un rapporto”. Lo ha detto il politico romano intervenendo alla giornata conclusiva del seminario di Areadem a Cortona. “Lungi da me porre il tema del nome del partito. Io all’intervista con il ‘Fatto Quotidiano’ ho detto: ‘a soggetto politico, corrisponde un nome’ e io mi candido e voglio fare il segretario del Pd. Questa è la mia sfida, il resto sono caricature”. “Dobbiamo aprire in fretta un grande cantiere per rigenerare e reinventare la forma-partito. Smettiamola con la ridicola contrapposizione tra di noi sul partito del territorio e partito della rete”, ha continuato Zingaretti aggiungendo: “Noi dobbiamo essere forti in tutte e due i campi. Tra noi diciamo: ‘torniamo nelle periferie con i circoli’ ma se andiamo nelle periferie ci accorgeremmo che l’80% dei ragazzi forma la propria coscienza, compra, legge e si informa dentro la rete. Il nuovo partito, le nuove forme della democrazia, impongono una riorganizzazione dei corpi sociali”. (Continua a leggere dopo la foto)
Intanto, il 29 settembre il Pd sarà in piazza a Roma contro il governo. “Sarà ‘la piazza per l’Italia che non ha paura’”, ha detto il segretario DEM, Maurizio Martina, in un’intervista alla Repubblica sabato 1 settembre, annunciando una manifestazione nazionale per rilanciare e rivitalizzare il rapporto tra partito e cittadini. “Penso che sia venuto il momento – spiega – di chiamare a una mobilitazione nazionale gli italiani che non si rassegnano a vedere questo Paese in preda ai seminatori di odio. Il Pd fa un passo avanti e chiede a tutti di fare altrettanto”. “Milano – aggiunge Martina riferendosi alla manifestazione di protesta per l’incontro tra Salvini e Orban – è stato un segnale chiaro che va colto. Proprio per questo promuoviamo una manifestazione nazionale a Roma, chiamando a raccolta persone ed energie,come tappa essenziale del nostro lavoro. Tanti lo chiedono. Insieme dobbiamo costruire un’alternativa al governo, un progetto unitario, un pensiero nuovo. Il momento lo impone”. (Continua a leggere dopo la foto)
E se Martina vuole scendere in piazza con il Pd c’è chi, dopo anni, decide di farsi da parte. Parliamo di Matteo Renzi, senatore ed ex Presidente del Consiglio: non si ricandiderà alla poltrona di segretario del Nazareno. “Vedremo i candidati alla segreteria del Pd. Ce ne sarà più di uno, non è detto che il mio sarà Nicola Zingaretti”. Renzi a ‘Stasera Italia’ su Rete4, in programma questa sera lunedì 3 settembre, dice di aver vinto due volte le primarie e – aggiunge – “sono stato per due volte bersaglio del fuoco amico”. Qualche mea culpa? Renzi sottolinea come: “L’errore più grande che ho fatto è stato smettere di rottamare, l’esatto opposto di ciò di cui mi accusano”, dice. “Abbiamo governato per mille giorni facendo tante cose. Qualcuna venuta bene qualcuna venuta meno bene”. Poi attacca: “Con la spersonalizzazione e puntando tutto sulla sobrietà siamo passati dal 40 al 18 per cento”. Un attacco a Gentiloni? Alla domanda di Barbara Palombelli risponde dicendo: “Sono felice di aver portato Gentiloni, che Bersani voleva buttare fuori, a Palazzo Chigi”. (Continua a leggere dopo la foto)
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E inoltre, nonostante la nascita del Governo Conte sull’asse Lega – Movimento 5 Stelle, Renzi non si pente e rivendica la decisione di non far alleare il Pd con i pentastellati. “Le alleanze? Come si fa a fare un governo con chi mette in discussione l’obbligo dei vaccini? Spero che il Pd alla Camera abbia la forza di fare ostruzionismo. Una alleanza con i 5 stelle non era stata scelta da nessuno degli elettori del Pd”. Ma ne ha anche per Matteo Salvini: “Visto che la Lega ladrona ha rubato 49 milioni agli italiani, Salvini ci dica dove sono i 49 milioni”. Anche se aggiunge: “Dal punto di vista umano lo rispetto. Ci siamo messaggiati in occasione della morte di un deputato. Ma dal punto di vista politico siamo come il diavolo e l’acqua Santa”. Renzi fuori dalla politica? “Non resterò a guardare” conclude.
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