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“Sulla via del ritorno”. Il post sui social dopo il concerto, poi la tragedia assurda: addio Matteo

  • Italia
Matteo Barattieri è morto a 57 anni travolto da un'auto

Tragedia di rietro in hotel per il noto ambientalista, geologo e attivista italiano. Matteo Barattieri è andato incontro a un drammatico destino lungo la strada di rientro in hotel da un concerto a Nashville, in Tennessee. Appena 57 anni, Matteo è stato investito da un’auto pirata.

Matteo Barattieri è morto a 57 anni di rientro dal concerto di uno dei suoi gruppi preferiti, la rock band Blondie. Originario di Monza e professonista stimato e ben voluto in particolar modo in Brianza, Matteo lascia un vuoto incolmabile nel cuore e nella vita di colleghi e amici. Pochi minuti prima di essere investito, sulla bacheca social è apparsa una foto della strada deserta e una didascalia: “And now on my way back, after the show. Walking. Some kilometers. As usual, after a Blondie gig. Along McGavock Pike. Nashville”.

Matteo Barattieri è morto a 57 anni travolto da un'auto dopo il concerto


Matteo Barattieri è morto a 57 anni. Il geologo stava rientrando in hotel dopo il concerto

Matteo Barattieri era supplente di matematica presso la scuola secondaria di primo grado dell’istituto Bosisio Parini, nel Lecchese. “Un personaggio unico, grande paladino della difesa della flora e della fauna”, con queste parole lo ricordano gli amici.

Matteo Barattieri è morto a 57 anni travolto da un'auto dopo il concerto

Secondo quanto riporta Wsmv4 Matteo Barattieri sarebbe stato investito vicino a Brownwood Drive da un’auto pirata che, secondo i media locali, è sfrecciata via senza soccorrerlo. Immediato l’arrivo dei soccorsi ma per il geologo nulla da fare. In corso le indagini e la caccia al guidatore del mezzo. Alcuni dettagli li avrebbe forniti un testimone.

Matteo Barattieri è morto a 57 anni travolto da un'auto dopo il concerto

Numerosi ii messaggi di dolore di chi ha avuto la fortuna di conoscere Matteo Barattieri tra cui, il commovente ricordo dell’amico e compagno di studi Franco Gengotti: “Matteo, non si fa così, cavolo! Non si va a morire, una notte di fine estate, camminando per le strade di Nashville, tornando dal tuo ennesimo concerto della tua Blondie. No, Matteo, non ci puoi lasciare orfani del tuo sguardo, della tua caparbietà a difendere il Parco e la natura”.

E ancora: Delle tue pedalate chilometriche per raggiungere le scuole, gli amici, i prati. Nel 1979, quando eri seduto dietro di me, in quarta ginnasio, ti odiavo perché tu ti divertivi a pitturare il colletto della mia camicia. Poi, fuori dallo Zucchi, siamo diventati amici condividendo idee, progetti, visioni, illusioni. Matteo, non si fa così”.

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