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Porta a casa la fidanzata e si ferma a fumare in auto. Poche ore dopo la scoperta choc

  • Italia
massimo melis omicidio torino

Un vero e proprio mistero. È il caso dell’omicidio di Massimo Melis, l’operatore della Croce Verde trovato senza vita, con un colpo di pistola alla tempia. Il ritrovamento è avvenuto nel primo pomeriggio di lunedì primo novembre a Torino, ma l’uccisione sarebbe avvenuta nella notte di Halloween. L’uomo, 52 anni, è stato ritrovato all’interno della sua automobile, parcheggiata in via Gottardo dove si era fermato per fumare una sigaretta. Secondo la ricostruzione degli investigatori sarebbe stato ucciso intorno alle 23 di domenica 31 ottobre.

Due ore prima l’uomo aveva accompagnato a casa un’amica con la quale aveva avuto una relazione. A questo punto si attende l’esito dell’autopsia, affidata al medico legale Roberto Testi, per capire se effettivamente l’omicidio sia avvenuto alle 23. Se ci fosse questa conferma gli agenti della Squadra Mobile guidati da Luigi Mitola e coordinati dal pm Chiara Canepa dovranno rispondere alla domanda sul perché l’uomo sia rimasto per due ore parcheggiato sotto casa della donna in via Gottardo. O perché se ne sia andato e sia poi ritornato.

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Una vera e propria esecuzione, Massimo Melis, incensurato, è stato freddato come un boss dopo aver riaccompagnato a casa l’amica. Secondo Torino Today “c’è il sospetto che la donna sia diventata oggetto di attenzioni da parte un altro uomo, un cliente del locale (in cui la donna lavora, ndr). Da qualcuno che aveva cercato di corteggiarla e probabilmente vedeva in quel legame speciale una presenza ingombrante”. Ma sono soltanto ipotesi. Il corpo dell’uomo è stato ritrovato da un’amica e dalla sorella della mamma preoccupata perché il cellulare risultava staccato.

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Massimo Melis conduceva una vita tranquilla, aveva iniziato come soccorritore volontario ed era poi diventato dipendente della Croce Verde. L’amica che aveva trascorso la serata con lui, una quarantenne, è stata interrogata a lungo dagli inquirenti. Abita nel palazzo a pochi passi dal luogo in cui è stato ritrovato l’uomo. Lavora in un bar lì vicino. Melis è rimasto accasciato sul sedile della sua auto per quindici ore senza che nessuno lo soccorresse. La zona è piuttosto malfamata, piena di spacciatori.

Sono tanti adesso i messaggi di cordoglio dei colleghi della Croce Verde: “Io sono sconcertato. Ma quante volte ci ho fatto due chiacchere in pronto piuttosto che su un servizio. E anche se non ci ho mai lavorato insieme mi ha comunque sempre dato l’impressione di essere una di quelle persone semplici e buone. Rip”. “L’uomo più buono del mondo” dice un altro. “La tua autoironia era uno dei tuoi tanti pregi. Quante risate insieme. Spero che giustizia sia fatta perchè proprio non ti meritavi questo”. “Non ci posso credere che sia successo, tu ragazzo buonissimo e dolcissimo. Non mi darò pace fino a quando giustizia sarà fatta. Un altra bellissima stella in cielo”.

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