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“Un orrore, cosa ho visto”. Bimbo morto dal balcone, un testimone sulla morte del piccolo Samuele

  • Italia
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Mariano Cannio, 38 anni, il domestico accusato di aver ucciso il piccolo Samuele Gargiulo, è stato fermato. Che non si fosse trattato di un fatale incidente era apparso chiaro già in prima battuta agli agenti, che erano accorsi sul posto. A chiamarli la mamma di Samuele, incinta di otto mesi, e alcuni passanti che sconvolti avevano visto il bambino di 4 anni esanime a terra. Il papà, che in quel momento è nel negozio di un parente proprio sotto casa, è tra i primi a correre verso di lui.

La mamma, all’ottavo mese di gravidanza, ha un malore. Arriva un’ambulanza, poi la polizia, due volanti seguite da una squadra della Scientifica. Cominciano i rilievi e la raccolta delle testimonianze. Ma quasi subito le attenzioni si focalizzano su un uomo presente in casa Gargiulo: si tratta di Mariano Cannio. Era andato a fare le pulizie, che è il suo lavoro e nel quartiere Rione Sanità a Napoli, gira ogni giorno per parecchi appartamenti. Solo qualche ora fa la polizia è andata a casa sua e lo ha fermato.

Mariano Cannio fermato samuele


L’accusa è di omicidio, perché Samuele non si sarebbe arrampicato da nessuna parte, ma a buttarlo giù dal balcone sarebbe stato Cannio. Per quale motivo non si sa, però lui stesso qualcosa ha ammesso. Durante l’interrogatorio Mariano Cannio ha detto: “Sì è vero, l’ho preso in braccio”, però nega di averlo buttato giù e non sa riferire che cosa sia successo. A Mattino 5 ha intervistato una persona che ha assistito alla scena: “Abbiamo visto questo bambino che cadeva, lui (Mariano Cannio ndr) stava fuori dal balcone, ma dice che non l’ha buttato, il bambino era giù pieno di sangue”.

Mariano Cannio fermato samuele

E ancora: “Lui stava sul balcone con il bambino, come sempre, come si butta un bimbo da una ringhiera così alta? Lui l’ha preso in braccio, è stato un caos totale, il quartiere… abbiamo visto un bimbo cadere giù, con sangue dappertutto, una scena dell’orrore, non si è capito nulla”. Poco dopo alle forze dell’ordine, Mariano Cannio ammetterà di soffrire di disturbi psichici e ha fornito una sua versione dei fatti, dicendo che si è trattato di incidente. Ma non ha saputo spiegare cosa sia accaduto davvero. Oltretutto c’è un buco di tre ore nell’indagine su Cannio. Dall’una di venerdì scorso, giorno della tragedia, fino al pomeriggio inoltrato (ovvero le 16 o le 17), momento in cui si è saputo della sua presenza in casa.

Mariano Cannio fermato samuele

Il Mattino ricostruisce oggi quelle ore: mentre la madre Carmen urlava e piangeva, Cannio si allontanava dalla casa. Nessuno ha notato la “fuga” del 38enne e nemmeno in ospedale se ne parlava. Solo dopo l’intervento della squadra mobile Cannio viene ritrovato non in casa sua ma nei paraggi della zona dei tribunali. E allora, se fosse stato lui, quale sarebbe il motivo? Domanda per ora senza risposte.

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