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“Uccisa da un piatto di spaghetti”. Giallo sulla morte di Maria, 80 anni. Spunta l’eredità

  • Italia
La scoperta sulla morte di Maria Basso

Morte di Maria Basso, la scoperta sull’eredità. La donna di 80 anni originaria di Bassano, in provincia di Vicenza, era gravemente malata e ormai riusciva a nutrirsi solo di omogeneizzati. Ex dipendente del ministero degli Esteri, sempre molto attiva e con una vita alle spalle spesa tra esperienze lavorative che la portavano spesso fuori dall’Italia, Maria aveva deciso di fare ritorno a casa per assistere i genitori ad Asiago. Una donna indipendente, mai diventata madre, aveva fatto conoscenza di alcuni cugini siciliani mai incontrati prima. Poi la morte e il caso diventa un ‘giallo’.

La scoperta sulla morte di Maria Basso. Purtroppo la malattia la stava spegnendo giorno dopo giorno, infatti la donna non riusciva più a nutrirsi con cibo solido e mangiava solo omogeneizzati. Mai diventata madre, Maria aveva fatto la conoscenza di alcuni cugini siciliani, come Paola Pepe, che l’avrebbe portata via dalla clinica di Asiago dove Maria Basso, pensionata vicentina di 80 anni, stava continuando a vivere fino a quando la cugina Paola non avrebbe deciso di trasferirla in una casa di riposo a Catania.

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La scoperta sulla morte di Maria Basso


La scoperta sulla morte di Maria Basso: “A ucciderla sarebbero stati gli spaghetti”

Ma la fuga a Catania è avvenuta all’insaputa di tutti. Paola non avrebbe avvisato né la struttura di Asiago né gli altri parenti dell’anziana. Poi il 16 dicembre le condizioni di salute della donna si sono aggravate e Maria ha dato il suo ultimo respiro dopo un ricovero d’urgenza. Sulla vicenda, conclusa tragicamente, la procura di Vicenza con il sostituto procuratore Claudia Brunino ha aperto un’inchiesta dopo la denuncia del cugino della vittima, Mario Basso su iniziativa del suo legale, l’avv. Roberto Rigoni Stern, che ha depositato una “querela nei confronti della cugina siciliana per circonvenzione di incapace”. L’attenzione degli inquirenti si è dunque spostata sull’eredità della donna “che, fra denaro e immobili, ammonterebbe a circa 500mila euro”, si legge ancora su Il Messaggero.

La scoperta sulla morte di Maria Basso

Sulla testata giornalistica si legge inoltre che dopo aver lasciato Asiago nessuno era più entrato a contatto con con Maria, ad eccezione della “cugina e il suo legale Carmelo Barreca. Il primo contatto era stato quello con il centro Bonomo per riavere gli effetti personali della donna per poterli avere lì a Catania, richiesta negata dallo stesso centro residenziale perché era necessaria una richiesta diretta di Maria”. E ancora: “Il secondo motivo – spiega il legale – era di affidare alla stessa lontana parente la procura speciale, poco prima revocata a una storica amica della Basso. Quest’ultima richiesta è stata bloccata dal notaio Giovanni Muraro che avrebbe avuto dei sospetti dato l’importante patrimonio della donna. Il notaio aveva subito chiesto la nomina di un amministratore di sostegno. La vicenda è tutta da chiarire”.

La scoperta sulla morte di Maria Basso

Poi un altro mistero sulla vicenda. Su Il Corriere si apprende che“le condizioni erano precarie, ma non critiche, e se avesse continuato con farmaci e fisioterapie avrebbe potuto vivere ancora a lungo. A ucciderla sarebbero stati gli spaghetti offerti dai siciliani, che le sono finiti nei polmoni, un’eventualità prevedibile dal momento che lei che mangiava solo omogeneizzati. Una finale triste e amaro per Maria, che alla fine di una vita avventurosa tutto pensava, meno che di finire in una faida famigliare”.

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