Si è sperato fino alla fine, ma per lui non c’è stato nulla da fare. Svolta nelle ricerche di Marco Penza, il 27enne travolto da un’onda del Pacifico in Costa Rica quattro giorni fa. Il suo corpo senza vita è infatti stato recuperato e potrà essere rimpatriato. Sarà così possibile lo svolgimento dei funerali e la sepoltura, probabilmente a Limbiate, nel Milanese, dove il ragazzo era cresciuto.
Marco Penza era partito per il Centro America come volontario per la tutela delle tartarughe marine, poi la tragedia. Quel maledetto giorno infatti, il 27enne infatti aveva deciso di andare a nuotare con altri volontari ma dopo essere stato sommerso da un’onda molto alta non è più riemerso. I colleghi, spaventati, hanno dato subito l’allarme. La Guardia Costiera aveva avviato subito le ricerche senza alcun risultato nell’immediato. Il padre e il fratello erano intanto partiti e arrivati in Costa Rica per aiutare con le ricerche, ma purtroppo è arrivato il tragico epilogo.
Consci delle difficoltà (e del costo altissimo) gli amici di Marco Penza avevano anche lanciato una raccolta fondi su gofundme, una piattaforma di crowdfunding, per il rimpatrio della salma del giovane: “Sappiamo che non ha un’assicurazione di viaggio e noi suoi compagni volontari vogliamo assicurarci che i costi siano coperti”.
E ancora si legge sulla nota degli amici di Marco Penza: “Vogliamo che la salma di Marco possa essere rimpatriata in Italia in modo che possa riposare in pace nella sua città natale”, si legge sulla petizione, che si conclude con un appello: “Per favore, aiutaci per dare a Marco la sepoltura che si merita. Era qui per rendere il mondo un posto migliore”.
Marco Penza, l’amica: «La corrente l’ha risucchiato, mi sono salvata» https://t.co/KSWTdaGXiZ
— Corriere della Sera (@Corriere) October 24, 2021
Nylah Garrett, una compagna del giovane nella sua avventura come volontaria in Costa Rica, era con lui il giorno della tragedia, riuscendo miracolosamente a salvarsi. La ragazza ha condiviso su Facebook il suo ricordo del 27enne: “Era uno dei ragazzi più felici e gentili che io abbia mai conosciuto, amavo parlare con lui”. Ora non resta che riportare il corpo senza vita di Marco Penza a casa.