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Lui, ucraino, è morto da eroe di fronte alla figlia, per sventare una rapina al supermercato. Due giovani, ora, confessano: ”Siamo stati noi, ma venite a casa nostra e capirete perché lo abbiamo fatto”

 

Anatolij Korol è stato ucciso, davanti alla figlia, per aver tentato di sventare una rapina a Castello di Cisterna in Campania. Due giovani, Marco Di Lorenzo e Gianluca Ianuale, fratellastri, hanno confessato: ”Siamo stati noi ad aver ucciso nel supermercato di Castello di Cisterna. Siamo poveri – hanno detto agli inquirenti – i nostri mobili a casa sono vuoti come quelli esposti in un mobilificio”. I ragazzi – figli del boss locale – sono stati fermati questa mattina, intercettati a Scalea, nel Cosentino. La notte del delitto l’hanno invece trascorsa in un residence in provincia di Napoli. Di Lorenzo, 32 anni, ha detto agli inquirenti che il colpo doveva essere effettuato con un’altra persona, che poi si sarebbe tirata indietro all’ultimo istante. Proprio per tale motivo Marco avrebbe ”ripiegato” sul ventenne Gianluca, meno esperto. Si cerca pertanto un terzo complice.

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Marco Di Lorenzo ha raccontato agli inquirenti la dinamica della collutazione con Anatolij Korol: ”Quel signore (Korol, n.d.r.) mi stringeva la gola con le mani, mi sono sentito oppresso e ho provato a colpirlo con una penna, che poi s’è spezzata”. A quel punto sarebbe intervenuto Gianluca in soccorso del complice. Gli ha sfilato la pistola dalle mani e ha fatto fuoco. ”Credevo di averlo colpito solo alle gambe”. Le auto dei carabinieri che trasportavano i due giovani in caserma sono passate a sirene spiegate davanti al supermercato in cui è avvenuta la tragedia: i dipendenti sono usciti e hanno applaudito a lungo.


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