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70.000 euro nello zaino. Chi li ha dati ad Anastasya? Ennesimo colpo di scena nel caso Sacchi

  • Italia

Si cerca di far chiarezza su uno di quei casi che ha sconvolto l’opinione pubblica: parliamo dell’omicidio di Luca Sacchi. Ora, finalmente, si comincia a pensare a un dettaglio chiaro sin dai primi giorni: come è possibile che una ragazza “normale” abbia avuto uno zaino con all’interno 70mila euro? Insomma, si tratta di una cifra che non è proprio semplice da reperire, anzi… quindi quello che si ipotizza è che ci sia un finanziatore. Qualcuno che, prima della tragica serata conclusa con la morte di Luca Sacchi, ha fornito a Giovanni Princi e ad Anastasiya Kylemnyk i 70 mila che sarebbero dovuti servire all’acquisto di 15 chilogrammi di marijuana.

E’ questa la convinzione dei pm di Roma che indagano sul contesto in cui si è consumato l’omicidio del 24enne personal trainer, morto il 23 ottobre davanti al pub John Cabot in via Bartoloni, a Colli Albani. I magistrati lo scrivono nella richiesta delle cinque misure cautelari eseguite ieri dai carabinieri del Nucleo Investigativo. Continua a leggere dopo la foto


“Da dove venisse, poi, il denaro, se raccolto dai giovani – mettono nero su bianco i pm – o proveniente da un finanziatore che li aveva assoldati (come più probabile), non si può affermare con certezza”. Princi comunque “non è alla prima esperienza”. Per chi indaga “è inserito stabilmente in contesti criminali, in passato aveva concluso altri acquisti – si legge nella richiesta della procura – si da essere definibile cliente degli spacciatori indagati, preserva le sue relazioni criminali non offrendo alcun contributo alle indagini benché l’ucciso fosse un suo amico dai tempi del liceo”. Continua a leggere dopo la foto

Insomma, chi c’è dietro la ragazza? Possibile che arrivando a questo ipotetico finanziatore si possa arrivare anche all’epilogo della vicenda e quindi a trovare tutti i responsabili di questa assurda e triste vicenda? Continua a leggere dopo la foto

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“È un dolore fortissimo perché Nastia era parte della nostra famiglia. Ora deve pagare per ciò che ha fatto”. Nelle parole di Alfonso Sacchi, il papà di Luca, ucciso con un colpo di pistola alla testa davanti agli occhi della fidanzata Anastasiya Kylemnyk, da ieri indagata per spaccio, c’è sofferenza. E come potrebbe diversamente?

di Gianluca Salza

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