Prima notte in carcere per Filippo Turetta, il 22enne accusato dell’omicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin, anche lei 22anni. I due erano scomparsi lo scorso sabato e per una settimana le forze dell’ordine, i vigili del fuoco, la protezione civile e i volontari hanno battuto la zona al fine di poterli ritrovare. L’ultima segnalazione era arrivata in Austria, dove l’auto di Filippo era stata tracciata nei pressi di Lienz, un comune austriaco di 12044 abitanti nel distretto di Lienz, in Tirolo, al confine con il Trentino Alto Adige.
Sabato 18 novembre il ritrovamento del cadavere della giovane nella zona del lago di Barcis in provincia di Pordenone in Friuli Venezia Giulia. Secondo la prima ispezione cadaverica, Giulia Cecchettin è stata colpita con alcune coltellate nella parte alta del corpo tra cui il collo, poi sarebbe caduta per 50 metri fino a quando è finita in un canalone vicino al lago di Barcis.
“Lo hanno trovato così”. Filippo Turetta, il retroscena sull’arresto da parte della polizia tedesca

Omicidio Giulia Cecchettin, prima notte in carcere per Filippo Turetta
Filippo Turetta è stato arrestato mentre era fermo con la sua auto, una Fiat Punto nera, su un’autostrada in Germania, a 150 chilometri da Lipsia. A insospettire gli automobilisti l’auto ferma con le luci spente – la legge tedesca prevede che le luci siano sempre accese – da qui la segnalazione alla polizia e il riconoscimento del giovane e della targa, che era stata segnalata dall’Interpol.

Dopo l’arresto Filippo Turetta è stato trasferito nel carcere ad Halle, dove ha trascorso la prima notte, e in tempi brevi verrà trasferito in Italia. Durante l’udienza di convalida dell’arresto, il 22enne “ha accettato di non opporsi all’estradizione, potrebbe rientrare in Italia nel giro di pochi giorni, in tempi brevi”, ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a Dritto e Rovescio su Rete4. “È una questione di giorni, il magistrato ha già fatto il primo colloquio e la Germania ci ha fatto sapere di essere disposta ad accelerare i tempi”.


All’Adnkronos il legale di Filippo Turetta ha spiegato di aver parlato con l’avvocato tedesco del ragazzo il quale ha riferito che il 22enne “è molto provato, stanco e preoccupato”. “Quando Filippo è stato arrestato era a a bordo della sua auto non ha reagito, è come se non aspettasse altro che quel momento”, ha affermato Emanuele Compagno, difensore d’ufficio del giovane. Sempre secondo quanto riferito dall’avvocato veneto, “l’udienza di convalida è stata breve, non ha dato nessun dettaglio sulla fuga”.