È arrivata dopo mesi la confessione di Marco Gaio Romeo, 45enne falegname di Nettuno, accusato dell’omicidio della sua ex compagna, avvenuto lo scorso 17 maggio a Torremolinos (Malaga), e di quello della giovane italo-albanese Sibora Gagani, scomparsa nel 2014 a Malaga. L’uomo ha inviato al giudice istruttore del caso, l’omicidio di Paula e ha ammesso di aver murato il cadavere di Sibora Gagani, anche se ha detto di non averla uccisa.
Secondo fonti investigative rese note dall’agenzia Efe, l’uomo, attualmente detenuto in isolamento da maggio scorso, poco dopo l’omicidio della fidanzata, ha spiegato nella lettera al giudice di voler confessare l’uccisione di Paula a causa di un “avvicinamento molto grande con Dio” avvenuto durante il periodo della reclusione. Il corpo di Sibora era stato ritrovato dalla polizia avvolto in buste di plastica e in una cassa di legno murato in una parete nel giugno scorso. Marco Romeo ha detto di essersi pentito per “aver fatto una cosa tanto schifosa”.
“È il corpo di Alessandro”. Scomparso da giorni, il cadavere del 22enne trovato dai carabinieri
Marco Gaio Romeo confessa l’omicidio della fidanzata
Secondo quanto riporta l’agenzia, Marco Romeo si è dichiarato “totalmente pentito” per l’omicidio di Paula, 28 anni e madre di tre bambini, uno del falegname di Nettuno. Paula, faceva la cameriera a La Tómbola, e abitava al numero 38 della strada, in un appartamento che appartiene allo stesso edificio del bar América, dove la donna lavorava.
Nella lettera inviata al giudice, Marco Gaio Romeo ha ammesso di aver occultato, murandolo, il cadavere di Sibora Gagani, la giovane scomparsa nove anni fa, ma ha negato di essere responsabile della sua morte. Paula, originaria di Malaga, era stata uccisa con 14 coltellate nella loro casa di Torremolinos. Secondo le testimonianze, la donna subiva maltrattamenti per un certo periodo, ma non aveva denunciato l’aggressore per timore di perdere i bambini.
Marco Romeo ha confermato, nella lettera, la versione della polizia spiegando di aver discusso con Paula e durante una colluttazione di aver stretto la vittima al collo, uccidendola in pochi minuti per poi ha abbandonato la scena del crimine. I residenti della zona avevano detto alla polizia di aver sentire grida di aiuto provenire da una delle abitazioni e di aver bussato per avere notizie della donna, poi avevano visto il compagno della vittima fuggire dall’appartamento.