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La vera Terra dei fuochi? In Trentino, per tradizione

Non parliamo, per fortuna, di rifiuti interrati – che vorremmo non esistessero in nessun posto dell’Italia e del mondo – ma di un giuramento di fedeltà. Ogni anno, la prima domenica dopo il Corpus domini, è usanza in Alto Adige accendere grandi fuochi sulle montagne come giuramento di fedeltà al Sacro cuore di Gesù. Si chiama Herz-Jesu-Feuer, letteralmente Alleanza col Sacro cuore. La tradizione racconta che questo giuramento venne fatto dai tirolesi il 1 giugno del 1796 al fine di scongiurare l’invasione delle truppe francesi napoleoniche e così fecero voto di celebrare solennemente la festa del Sacro Cuore di Gesù, giurandone eterna fedeltà. I due eserciti erano assolutamente in disparità: da una parte le truppe ben organizzate di Napoleone che stava avanzando sempre più, e dall’altra un esercito di contadini con poche armi e i soli strumenti per coltivare la terra. Inaspettatamente il debole esercito locale riuscì a fronteggiare l’esercito di Napoleone proteggendo la propria terra. Da allora si tiene fede al giuramento fatto e si accendono fuochi su tutte le montagne dell’Alto Adige a forma di croce o di cuore, alle volte con la scritta INRI o con le iniziali di Gesù IHS. Furono però vietati sotto il fascismo, e dagli anni Cinquanta in poi i fuochi assunsero anche un valore di lotta contro lo Stato italiano, accusato da larghi strati della popolazione germanofona di non mettere in atto le disposizioni autonomistiche promesse. Oggi i fuochi vengono gestiti e domati dalle associazioni giovanili, dai vigili del fuoco volontari e dai gruppi cristiani delle singole località.



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