La Concordia partirà dal Giglio mercoledì. E sarà a Genova domenica. “La fretta non ha senso – ha detto l’ad di Costa, Michael Thamm parlando dello slittamento della partenza del relitto dal Giglio – meglio non fare le cose frettolosamente e completare tutto entro mercoledì. Vorrei ricordare che questa operazione non ha precedenti, con la fretta si fanno gli errori, ciò che ha prevalso è l’obiettivo finale: arrivare a Genova nella massima sicurezza e senza errori”. L’ultimo viaggio della Concordia, verso la rottamazione: centonovanta miglia, trecentosettanta chilometri percorsi al rallentatore, due miglia e mezzo come velocità (si fa per dire) di crociera. Concordia è un gigante di complessità e di rischi. La sfida è enorme non soltanto per gli ingegneri, ma anche per l’armatore che ha bisogno di un attracco perfetto a Genova per questioni di mercato e di immagine, per risalire dal punto più basso in cui è precipitato dopo l’inchino di Schettino al Giglio e il naufragio di quella notte del 13 gennaio 2012 costato 32 morti, centinaia di feriti e ricordi così drammatici che continuano a somigliare a un lungo incubo.