“Sarò l’unico a pagare. Non cerco perdono”. Francesco Schettino si racconta in questa intervista al Corriere della Sera. L’ex comandante della Concordia, affondata il 13 gennaio 2012, dice: “Mi sono scusato in privato con le famiglie delle vittime. L’Isola dei Famosi? Volevo un’offerta scritta per esibirla e stracciarla. A ballare e cantare lì no. Almeno questo non me lo merito”.
Appena condannato a 16 anni per quel tragico incidente che costò la vita a 32 persone, Schettino però prima di tutto pensa a difendersi dal programma “Le Iene” e dal finto ingaggio per il reality Mediaset: “Parto da qui, perché quando uno è disperato, non gli resta che la dignità. Da quella notte a oggi sono stato tradito da tanti, a cominciare da chi mi doveva difendere, ma non dalla mia dignità. Da giorni sto assistendo nelle trasmissioni del pomeriggio a un tentativo di massacro, per una cosa che mai ho pensato di fare. E nonostante le mie smentite, a costo di fare audience, si continua a offrire una versione torbida di una storia invece chiara e documentata. Una cosa impietosa, feroce, falsa”.
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E ribadisce: “Mai sarei andato sull’Isola. E non so più come dirlo. A febbraio, con il processo in corso, il mio avvocato mi ripropose questa possibilità, dopo che gli avevo già dato risposta negativa ad agosto”. Per lui tutta la colpa di questa vicenda sarebbe del sedicente procuratore che guidò la trattativa per suo conto, ovvero Francesco, figlio del suo ex avvocato Domenico Pepe. Schettino se la prende con il “tritacarne mediatico” in cui sarebbe finito: “Ma la vede Barbara D’Urso? Non viene dato valore alla mia parola, ascoltano solo il mio presunto procuratore, non so a che titolo. Parlo del tritacarne mediatico dove sono finito. Di un sistema che – accusa – trova normale e naturale accanirsi su chi è in difficoltà e non ha un megafono per difendersi”.
Povero Schettino che si sente vittima di un complotto. “C’è stato chi ha voluto proteggere interessi economici forti. Niente avviene per caso. Neppure la denigrazione. Eppure io, il grande colpevole italiano, ci ho messo la faccia. Non mi sono nascosto. Per tre anni. E sarò l’unico a pagare. Ma nessuno me lo riconosce”. Chi sa cosa ne pensano i parenti delle vittime…
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