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Due giovanissimi morti, un disperso e un ferito: domenica tragica, incidente dopo serata tra amici

  • Italia

Due ventenni morti e un terzo ragazzo disperso. Solo uno è sopravvissuto al terribile incidente che, stamani alla prime luci di domenica 28 luglio, ha visto una auto, una BMW di grossa cilindrata, finire nel fiume. Il dramma si è consumata, in via Lungo Adige a Chioggia ci sono la polizia municipale, i carabinieri, il 118 e tre squadre dei vigili del fuoco. La dinamica è ancora da chiarire. Sarebbe stato il superstite a riferire ai soccorritori che nella macchina erano in quattro.

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Le ricerche in acqua per trovare il disperso sono immediatamente scattate e continuano senza sosta. Ieri un altro incidente aveva coinvolto un giovanissimo. Un ragazzo di 12 anni aveva perso la vita in un incidente agricolo, travolto da un trattore guidato dal padre. Il bambino è morto sul colpo. Nonostante l’arrivo immediato dell’ambulanza, il 12enne è morto poco dopo il suo arrivo in ospedale. Distrutti e in lacrime amici e parenti.


Chioggia, auto nel fiume: morti due ventenni. Solo l’ultimo incidente di una lunga serie

Secondo quanto riporta il dal Resto del Carlino, l’incidente è avvenuto ieri pomeriggio, 27 luglio, a Monte San Pietro, alle porte di Bologna. Il ragazzino di 12 anni si trovava nei campi assieme al papà. Secondo quanto appreso finora, il piccolo è stato travolto dal trattore guidato dal genitore, che non lo avrebbe visto durante una manovra. La tragedia è avvenuta in via Guarda, in località Colombara, intorno alle 17:30.

Gli incidenti stradali sono la prima causa di morte tra i giovani tra i 18 e i 24 anni: quasi uno su 10 è correlato all’uso di alcool, il 3% a quello di droghe. Prevenire è l’obiettivo di un convegno rivolto agli studenti a Palazzo Lombardia. Ospite, Riccardo Gatti, psichiatra ed esperto di dipendenze.


Il nuovo codice della strada prevede pene più severe per chi guida sotto l’effetto di alcol e droghe. Per Romano La Russa, assessore regionale alla Sicurezza, “inasprire le pene serve per alcuni, ma per altri no. Per questo molto più importante è la sensibilizzazione”. Parlare ai ragazzi, cioè, per prevenire comportamenti a rischio e limitare il più possibile il numero di incidenti e di vittime.


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