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Il pm anticamorra: “Un carabiniere è un carabiniere, un teppista è un teppista”

  • Italia

È guerra di dichiarazioni e foto tra la famiglia di Davide Bifolco, il ragazzo ucciso a Napoli da un carabiniere, e le istituzioni. Ieri il carabiniere coinvolto ha dato la sua versione dei fatti affermando che “sono inciampato”, mentre la famiglia chiede che “marcisca in carcere”. Famigliari e amici del 16enne morto non ci stanno e passano all’attacco, dopo avere anche ingaggiato l’avvocato che si è occupato del caso Cucchi. Decidono di usare anche i social network per pubblicare la foto shock del cadavere di Davide. Sul pallore del torace nudo, spicca il foro del colpo di pistola, vicinissimo al cuore. Un elemento che, come lo stesso legale della famiglia conferma, “certo non spiega e non aggiunge nulla a quello che già si sapeva”. Intanto la procura attiva indagini su “come sia stato possibile captare quelle foto e pubblicarle”. Un caso nel caso, che interroga non solo la giustizia, ma apre a riflessioni più varie. Intanto vuole dire la sua anche Luigi Bobbio, per anni pm anticamorra, poi senatore e sindaco di Castellammare di Stabia, con un intervento molto duro e che farà discutere. “La vera vittima è il carabiniere – ha scritto in un lungo post sul suo sito l’ex membro della Dda – e bisogna smetterla con il giustificazionismo, il buonismo, il perdonismo, tutte cose che non solo non servono a niente ma aggravano il male». Il giudice ha poi aggiunto: «Un carabiniere è un carabiniere e un teppista è un teppista».



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