Un mese gli era bastato per entrare nel cuore degli Italiani. Sei gol tutti in un mondiale, quello di casa, con i tricolori in bella mostra su ogni balcone, come Paolo Rossi in Spagna e più di Roberto Baggio nel maledetto torneo americano, quando i sogni azzurri si disintegrarono dieci metri sopra una porta nel cielo di Pasadena. Parliamo di lui, Totò Schillaci.
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Il ragazzo di Sicilia che nel 1990 fece sognare una nazione e diede inizio a quelle notti magiche poi spezzate un giorno di luglio a Napoli. Da quel momento, per Totò, iniziò una lunga discesa. Per continuare a tirare calci a un pallone fu costretto a emigrare in Giappone, primo italiano in assoluto. Poi i casini con la famiglia, i figli di mezzo, e la moglie, Rita Bonaccorso, poi diventata ex. È proprio lei, l’ex consorte del numero 19 più famoso del mondo, la protagonista di questa storia: questa notte intorno alle 4 è stata ricoverata in ospedale, a Palermo, per una grave intossicazione che lei stessa si è procurata: aveva aperto il gas e minacciato di far esplodere la villa nella quale abita.
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Un gesto estremo di protesta contro un provvedimento giudiziario che, proprio oggi, avrebbe dovuto diventare effettivo: la Bonaccorso avrebbe dovuto lasciare la casa valutata, due milioni e mezzo di euro; quella in cui ha vissuto finora e dove sono cresciuti i figli Mattia e Jessica, avuto dall’ex campione. Una storia che, tra alterne vicende, si trascina da circa vent’anni con la donna che più volte ha minacciato il suicidio definendosi vittima della giustizia.
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Poco più di un mese fa, l’ex signora Schillaci era stata ospite a «Pomeriggio 5» per raccontare la sua storia gridando in diretta tv che non si sarebbe mossa, piuttosto avrebbe fatto saltare tutto. Una volontà che per poco non si è concretizzata, rischiando una vera e propria strage. In attesa che la giustizia faccia il suo corso, la signora Schillaci resta in ospedale dove sarà tenuta in osservazione.
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