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“Ecco cosa ha detto”. Saman Abbas, davanti ai magistrati il cugino della 18enne scomparsa

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Ikram Ijaz

È ancora avvolta nel mistero la vicenda sulla scomparsa di Saman Abbas, la giovane sparita nella notte tra il 30 aprile e il primo maggio. In queste ore, dopo la cattura di Ikram Ijaz, il cugino estradato dalla Francia, si cerca di fare un po’ di chiarezza sulla sua eventuale responsabilità. Il giovane tuttavia si è detto estraneo alla sparizione della cugina. Lo ha spiegato l’avvocato Domenico Noris Bucchi al termine dell’interrogatorio di garanzia, nel quale il pachistano si è avvalso della facoltà di non rispondere, ma ha fatto alcune dichiarazioni spontanee.

Ikram Ijaz, ha dichiarato il legale: “Ha detto di non aver nulla a che vedere con la sparizione della ragazza. Ha manifestato l’intenzione di rendere dichiarazioni più approfondite al pm nei prossimi giorni”, dopo un ulteriore confronto con i suoi difensori. Sempre il suo legale ha poi aggiunto che Ijaz “ha difficoltà a parlare l’italiano e ogni incontro deve essere supportato dall’interprete. Abbiamo bisogno di un po’ più di tempo per approfondire”.

Ikram Ijaz davanti al gip


L’avvocato del giovane ha infine spiegato che il pachistano “ha manifestato la volontà di spiegare i propri movimenti, sia in relazione ai giorni della scomparsa della ragazza che al suo allontanamento dal territorio nazionale”. Il cugino si Saman, Ikram Ijaz è stato fermato a Nimes il 29 maggio su un autobus mentre cercava di raggiungere Barcellona, e poi estradato e consegnato dalle autorità francesi alla frontiera di Ventimiglia.

Ikram Ijaz davanti al gip

Ikram Ijaz, il primo colloquio

L’altro suo legale, Luigi Scarcella, lo aveva incontrato ieri in carcere a Reggio Emilia. Durante un colloquio di 6 ore, agevolato da un interprete visto che il giovane parla il punjabi e molto poco l’inglese e l’italiano, il legale ha detto detto: “Ho avuto un lungo incontro con Ikram Ijaz. È provato. L’interrogatorio? No comment”.

Ora naturalmente, il giovane Ikram Ijaz, anche se ha deciso di non rispondere al Gip, dovrà tuttavia rendere conto del perché la sera del 29 aprile, assieme allo zio e ad un altro cugino, si trovava nelle campagne dell’azienda agricola dove viveva la famiglia di Saman, a Novellara, con in mano una pala. Non solo: dovrà spiegare poi perché è partito in tutta fretta da Campagnola, paese confinante con Novellara, nel quale era domiciliato e dove si trova il corpo della ragazza.


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