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I turisti stranieri puzzoni e la poca serietà italiana

  • Italia

Paese che vai usanza che trovi. Mai parametro di riflessione fu così appropriato? Parliamo dell’educazione dei turisti stranieri quando si trovano in Italia. Diversi sono i casi, negli ultimi anni, in cui cittadini e operatori turistici lamentano una poca sensibilità alle regole. I russi gridano un po’ troppo, dicono in Versilia. A Venezia, invece, fanno ciò che vogliono compresi bivacchi e sesso sui ponti storici della città al punto da ipotizzare l’intervento dell’esercito. A Roma si nuota nelle fontane storiche. Colpa loro, sicuramente. Ma non è che, almeno in parte, i responsabili siamo anche noi italiani? I luoghi comuni sono certo più difficili da abbattere di una dittatura, però è anche vero che se esistono un po’ di verità sulla quale germogliano c’è, innegabile.

Un fondo di Beppe Severgnini, sul Corsera di oggi, si interroga proprio su questo: può essere che l’immagine di paese e società che trasmettiamo, in un certo senso, “abilita” i turisti stranieri a sentirsi un po’ troppo liberi? Di regole si parla in tema di educazione. E di regole sentono parlare loro, sui loro media (per carità, l’enfasi è sempre gratis). Regole costantemente violate per malaffare, cattiva gestione di ogni cosa, “leggerezza mediterranea”. Insomma, il “che te ne fotte” che passa del nostro essere non rischia di diventare un po’ come quel “vacanza in Brasile perché lì la donna è più facile”? nessuna voglia di denigrare, sia chiaro. Ma un tocco di autocritica non guasta. A noi, in primo luogo. E poi impariamo a fare i vigili verso i mister Smith che pisciano nell’Arno.


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