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“Ecco dove andava quella maledetta sera”. Pamela, spunta un testimone. Le sue dichiarazione raccolte da “Chi l’ha visto?”. Un caso dai contorni sempre più macabri

 

L’addio al ‘Pars’, la comunità di recupero nella quale era arrivata a ottobre, forse Pamela l’aveva premeditato. Lunedì ha preso un trolley ed è andata via, senza documenti, soldi o cellulare. Ha percorso a piedi tre chilometri in campagna e poi una volta arrivata sulla statale, ha fatto l’autostop fino a Macerata. Le ultime ore di vita, stando a quanto ricostruiscono alcuni testimoni al ‘Corriere della sera’, Pamela Mastropietro, il cui cadavere è stato trovato in due valigie nel maceratese, le avrebbe trascorse così.
Josè Berdini, il responsabile della comunità ‘Pars’, parla di Pamela come una ragazza “piena di bellezza, energia e fragilità”. Domenica, prima della fuga, l’educatore chiede a Pamela di accompagnarlo a messa ma dopo un primo sì, la ragazza cambia idea. Quel giorno si era alzata alle 7 “come tutti i giorni” e dopo il pranzo aveva passato una domenica “tranquilla”. Per José, però, Pamela “evidentemente aveva premeditato la fuga”. Il giorno seguente, infatti, scompare, facendo perdere le sue tracce. Nella comunità se ne accorgono subito e iniziano a cercarla “in macchina e a piedi”, ma invano. Pamela è sparita. (Continua dopo la foto)



Sulle ore che vanno dall’autostop che avrebbe fatto sulla statale al massacro nell’appartamento di Macerata, però, è ancora black out. Dalle immagini acquisite dai carabinieri si è riscontrato che la 18enne era ancora viva lunedì 29 gennaio e la mattina del 30. Mano a mano si è ricostruita la sequenza temporale degli spostamenti della giovane, le cui tracce, nella tarda mattinata del 30 gennaio, si perdevano in via Spalato, a Macerata. Adesso però spunta un testimone “Chi l’ha Visto?” torna a parlare del caso che ha scosso la cittadina di Macerata e intercetta una testimone che lavora alla biglietteria della stazione centrale. La ragazza voleva acquistare un biglietto ferroviario per Roma, ma era già troppo tardi. (Continua dopo le foto)

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“Era bella, truccata, solare, voleva un biglietto ma non c’erano treni in partenza a quell’ora”, racconta la testimone, che ricorda anche che la ragazza le aveva chiesto un possibile viaggio alternativo con sempre la stessa meta. Se Pamela fosse riuscita a partire non avrebbe preso un taxi per i Giardinetti, la zona malfamata dove ha incontrato gli spacciatori. Intanto, gli inviati della trasmissione chiedono al medico legale incaricato della seconda autopsia se il corpo potrebbe essere stato sezionato da una persona esperta. “L’impressione è questa, ma gli organi interni c’erano”, la risposta. Restano intanto in carcere i due nigeriani Desmond Lucky e Lucky Amelia, fermati con l’accusa di omicidio, vilipendio e occultamento di cadavere, in relazione alla morte della 18enne romana Pamela Mastropietro. E’ quanto ha deciso il gip di Macerata nel corso dell’interrogatorio di convalida.

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