La vicenda che da anni scuote la comunità di Trevignano Romano approda ora nelle aule giudiziarie. Gisella Cardia e suo marito Gianni sono stati infatti rinviati a processo con l’accusa di truffa aggravata in concorso. La decisione arriva al termine delle indagini condotte dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia, che ha puntato i riflettori sulle presunte apparizioni mariane legate alla cosiddetta Madonna di Trevignano e sul conseguente flusso di donazioni da parte dei fedeli.
Secondo l’impianto accusatorio, i coniugi avrebbero spinto decine di persone a versare offerte grazie a “artifizi e raggiri”, inscenando fenomeni miracolosi ritenuti falsi dalla Chiesa cattolica. Nelle carte degli inquirenti si parla di statuette della Madonna e quadri del Cristo che avrebbero trasudato, di scritte in aramaico contenenti presunti messaggi celesti e di comunicazioni dirette attribuite alla Vergine. Tutti elementi che, per l’accusa, avrebbero trasformato la casa dei Cardia e il cosiddetto “Campo delle Rose” in un centro di culto capace di attrarre credenti e devoti.
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Madonna di Trevignano, la notizia su Gisella Cardia
Non solo: la Procura sottolinea come ai fedeli sarebbe stato prospettato l’avverarsi di catastrofi e sciagure imminenti, calamità che avrebbero potuto essere evitate abbracciando il culto della Madonna di Trevignano. Questo avrebbe alimentato un clima di timore e di devozione tale da convincere molti a finanziare l’associazione “Madonna di Trevignano” attraverso donazioni, convinti in buona fede della veridicità dei fenomeni.
Per gli investigatori, il meccanismo non si sarebbe limitato al denaro. Oltre all’ingiusto profitto economico, i coniugi avrebbero tratto un rilevante ritorno mediatico, conquistando spazio e visibilità grazie a una vicenda capace di dividere l’opinione pubblica e attirare l’attenzione della stampa nazionale.

La difesa, affidata agli avvocati Solange Marchignoli e Giuseppe Marazzita, non nasconde la consapevolezza della delicatezza del caso. “Come legali, non siamo sorpresi dalla richiesta di rinvio a giudizio: era un esito atteso. Tuttavia, l’indagine nei confronti dei nostri assistiti si è svolta in un clima di evidente pregiudizio”, ha dichiarato Marchignoli a Fanpage.it, aggiungendo che “sarà durante il processo che si potrà finalmente instaurare un reale contraddittorio tra le parti, davanti a un giudice terzo. Quel contesto rappresenterà l’unica sede idonea per ricostruire i fatti, ascoltare le testimonianze e valutare le prove legate alla vicenda di Trevignano”.
Gli avvocati affermano di affrontare la nuova fase giudiziaria “con serenità e fiducia nella giustizia”. Sarà dunque il tribunale a stabilire se dietro i presunti miracoli di Trevignano si nascondesse davvero un inganno costruito a tavolino o se la storia che ha scosso migliaia di fedeli avrà un epilogo diverso.


