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“Resti compatibili”. Gioele, la triste conferma arriva dal magistrato che guida le indagini

Alcuni resti umani sono stati trovati questa mattina a Caronia nell’ambito delle ricerche in merito alla sparizione del piccolo Gioele. Il carabiniere in congedo Giuseppe Di Bello li ha ritrovati e successivamente ha dichiarato alla stampa: “uesto è stato un dono di Dio. L’ho trovato dove gli altri non lo hanno cercato”. Ha riferito inoltre che il ritrovamento è stato fatto precisamente alle ore 10.28 e che il cadavere era “straziato da animali selvatici”. Di Bello aveva subito raccolto l’accorato appello del padre di Gioele.

Di Bello era giunto a Caronia già alle 5 di questa mattina e, subito dopo aver individuato i resti, ha allertato i vigili del fuoco. Questi ultimi hanno subito contattato il magistrato che coordina le indagini, il procuratore di Patti, Angelo Cavallo. E poco fa è intervenuto sul caso proprio il magistrato, che ha fatto un’importante conferma: “Abbiamo trovato dei resti umani che sono compatibili con quelli di un bambino dell’età di Gioele. Abbiamo sempre pensato che il bimbo fosse qui”. (Continua dopo la foto)


Il procuratore ha aggiunto: “Per questo abbiamo continuato e insistito con le ricerche da queste parti. Ripeto, fino a questo momento possiamo parlare di resti compatibili con un bambino di circa 3-4 anni. Non possiamo dare per ora risposte definitive. L’autopsia sarà effettuata in tempi brevi, e che serviranno per l’identificazione accertamenti medico-legali e l’esame del Dna”. Queste dichiarazioni sono state rilasciate ai giornalisti presenti sul luogo, che attendevano news. (Continua dopo la foto)

Il magistrato di Patti ha affermato ancora: “Non mi interessa chi l’abbia cercato e chi l’abbia trovato, l’importante è che sia stato trovato. Dicevamo che dovevamo insistere in queste ricerche in questa zona. Più avevamo risorse disponibili più probabilità c’erano di trovare questa persona. Ci siamo fatti delle ipotesi, se ne sono rafforzate alcune e ne abbiamo scartate altre. Ora è il momento del silenzio, continuiamo a lavorare.  Perdono quota piste riconducibili ad ambiti familiari, ma non possiamo fare altre dichiarazioni”. (Continua dopo la foto)

Cavallo ha concluso, affermando: “Rimangono in piedi tante ipotesi. L’autopsia ripeto sarà eseguita a brevissimo. A breve mostreremo degli oggetti che abbiamo trovato, per un primo riconoscimento, poi ci saranno i rilievi sul Dna. A breve faremo vedere ai familiari oggetti che abbiamo trovato, anche indumenti”. Dunque, dopo l’autopsia sul corpo del bimbo si potrà fare maggiore chiarezza su ciò che è successo.

“Come ho fatto a individuare quei resti”. Gioele, parla il carabiniere in congedo che li ha trovati


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