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“Cosa succede durante la sua fuga”. Giacomo Bozzoli, il dramma del figlio di 9 anni

  • Italia
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Giacomo Bozzoli, il dramma del figlio di 9 anni. Continua la fuga dell’uomo condannato dalla Cassazione, e dunque in via definitiva, all’ergastolo per l’omicidio dello zio Mario avvenuto la sera dell’8 ottobre del 2015. Una settimana prima della sentenza l’imprenditore 39enne è partito con la compagna Antonella Colossi e il figlio per quella che sembrava una “vacanza” ed era invece l’inizio della latitanza.

I tre da Cannes si sono recati a Valencia quindi sono stati a Marbella. Lì le loro strade si sono divise. L’uomo avrebbe alloggiato in un hotel della cittadina spagnola e proprio qui è stato riconosciuto da una receptionist il 30 giugno, il giorno prima della sentenza. La moglie è stata ascoltata dagli investigatori: “Siamo stati insieme in Spagna, poi non l’ho più visto”. Ma gli inquirenti non le credono.

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Dopo l’interrogatorio alla moglie di Bozzoli sarà ascoltato il figlio

Non so dove sia il mio compagno” avrebbe dichiarato la moglie di Giacomo Bozzoli alle forze dell’ordine. Dopo i tanti “non so” e “non ricordo” della donna ora i carabinieri ascolteranno il figlio della coppia per tentare di ricostruire cosa è successo negli ultimi giorni della vacanza in Spagna. Il bambino, che ha compiuto 9 anni tre giorni fa, sarà ascoltato in un’audizione protetta e con il supporto di psicologi.

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Nelle immagini riprese nella hall del resort Hard Rock di Puerto Banús, a Marbella, si vede il bambino saltellare felice accanto al papà e alla mamma. Ha un palloncino blu nella mano destra, bermuda e ciabatte da spiaggia. Non sa che di lì a poco suo papà, Giacomo Bozzoli, se ne andrà senza lasciare tracce. Da quel momento il bambino ha chiesto continuamente notizie del papà, piangendo dalla disperazione.

Ho cercato invano di convincerlo a costituirsi, poi le nostre strade si sono divise. E non ho idea di dove sia Giacomo” ha detto la compagna ai carabinieri. Lei, convinta dell’innocenza del compagno, ha affermato: “Ho chiesto passaggi, chiamato Uber e poi mi sono ritrovata su un treno per Milano”. E ancora: “Ho perso la memoria per lo choc dopo la sentenza”. Sul viaggio in Spagna dice che era “una vacanza e non una fuga“.

I tre sono partiti da Soiano all’alba del 23 giugno, poi due giorni e due notti a Cannes, quindi Valencia “per portare nostro figlio all’acquario” prima di arrivare in hotel a Marbella. Qui sono rimasti fino al 30 giugno. Ora gli inquirenti ascolteranno il figlio per cercare di ricordare gli ultimi momenti col padre e magari trovare elementi utili per capire dove possa essere andato. L’uomo è ricercato in tutto il mondo.

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