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“Andrea Sempio in caserma”. Chiara Poggi, il 41enne accompagnato dall’avvocato

  • Italia

A quasi due decenni dall’omicidio di Chiara Poggi, la vicenda giudiziaria che sconvolse Garlasco nel 2007 si arricchisce di nuovi sviluppi che riportano al centro dell’attenzione un volto già noto agli inquirenti: Andrea Sempio. L’uomo, oggi 37enne, è tornato questa mattina nella caserma dei carabinieri di Porta Garibaldi a Milano per sottoporsi a un nuovo prelievo delle impronte digitali, questa volta con la tecnica tradizionale dell’inchiostro. La decisione arriva a seguito della sua recente iscrizione nel registro degli indagati con l’ipotesi di concorso nell’omicidio della giovane Chiara, uccisa nella sua abitazione a soli 26 anni.

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Sempio si è presentato spontaneamente, accompagnato dalla sua avvocata Angela Taccia. Con tono ironico ha commentato ai giornalisti: “Sto imparando un sacco di metodi nuovi. Mi sento bene. Quella di oggi era solo un’incombenza da sbrigare”. Il riferimento è alla precedente acquisizione delle impronte, effettuata lo scorso 4 marzo con tecnologia laser, ma che – a quanto emerso – non avrebbe dato risultati utilizzabili. Sempio è stato per anni una figura marginale nel processo, in quanto amico del fratello della vittima, ma ora la sua posizione si fa più centrale con l’apertura di un nuovo filone investigativo da parte del Nucleo investigativo di Milano.


Garlasco, Andrea Sempio spontaneamente in caserma

Parallelamente, le indagini proseguono in un contesto reso ancora più complesso dalla decisione del tribunale di affidare una nuova superperizia a due specialisti, il prossimo 16 maggio, nell’ambito di un incidente probatorio. L’analisi riguarderà alcuni reperti ritrovati nella villetta teatro del delitto. La svolta è arrivata dopo l’accoglimento, da parte del gip, dell’istanza della procura che ha messo in discussione la neutralità del genetista Emiliano Giardina, coinvolto in passato in una puntata del programma Le Iene dedicata proprio a questo caso.

La riapertura del caso ha suscitato reazioni forti da parte della famiglia Poggi. L’avvocato Gian Luigi Tizzoni, che assiste i genitori della vittima, ha espresso grande sconcerto: “Non c’è un centimetro di questa vicenda che non sia stato esplorato. Abbiamo già vissuto sette anni di processo. È tutto un déjà-vu”. E ha aggiunto, senza mezzi termini: “Ci sembra più che altro un’inchiesta aperta per scagionare Stasi e trovare un colpevole alternativo”. Le sue parole si riferiscono a Alberto Stasi, ex fidanzato di Chiara e unico condannato per il delitto, che ha recentemente ottenuto la semilibertà dopo aver scontato parte della pena definitiva di 16 anni.

Tizzoni ha inoltre criticato duramente le modalità con cui la nuova indagine starebbe procedendo: “Questo modo di procedere al contrario, mettendo sulla graticola un ragazzo, per poi eventualmente chiedere la revisione del processo, ci lascia a bocca aperta”. Il legale ha ricordato come i genitori della vittima abbiano sempre collaborato con le autorità, mettendo a disposizione la casa e anche il loro Dna fin dal 2007. “Questo stratagemma per raccogliere reperti li ha lasciati di stucco”, ha concluso, sottolineando l’amarezza e la frustrazione della famiglia di Chiara, che si sente ora nuovamente esposta e ferita, tanto come cittadini quanto come genitori.


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