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Malore improvviso in casa, Cristina muore a 46 anni tra le braccia del compagno. Inutile l’intervento dei medici

  • Italia

È morta nelle ore scorse Cristina Calzoni. Se n’ andata a 46 anni nella sua casa di Gabicce mare tra le braccia del suo compagno. Una tragedia improvvisa con l’uomo che ha cercato di praticarle un disperato e inutile massaggio cardiaco. Al momento dell’arrivo del 118 la donna era già morta. Sul tavolo i medici hanno trovato alcuni flaconi semivuoti di medicinali, prevalentemente antidolorifici. Ragione per la quale hanno chiamato i carabinieri per sincerarsi su ciò che fosse successo.

 Da un punto di vista della causa, non sembrano esserci molti dubbi: la morte è naturale ma va accertato se possa esser stata procurata da un sovradosaggio di farmaci che vengono prescritti dietro puntuale ricetta medica perché potenzialmente pericolosi. La procura non ha disposto l’autopsia, ma solo un accertamento esterno del corpo da parte di Asur. A quanto di apprende Cristina Calzoni era stata morsa due volte dal ragno violino.

cristina calzoni


Il primo ci sarebbe stato a settembre, in un gattile sul San Bartolo dove Cristina Calzoni era solita andare per dare da mangiare ai gatti randagi. Poi a novembre ed è stata punta di nuovo alla schiena. Il dolore alla schiena sempre più pungente avrebbe costretto, riporta il Resto del Carlino, Serena Calzoni a rivolgersi ad un centro specializzato antiveleni e terapie antidolore con dosaggi maggiori seppur considerati tollerabili.

ragno violino

Il morso del ragno violino è particolarmente temuto. Inizialmente è asintomatico, indolore e l’area interessata non presenta alterazioni. Nelle ore successive al morso di ragno compare una lesione arrossata con prurito, bruciore e formicolii che nell’arco delle 48-72 ore successive, può diventare necrotica e può ulcerarsi.

ambulanza

Oltre all’iniezione del veleno, il ragno violino con la puntura può veicolare nei tessuti batteri anaerobi (microrganismi che vivono in assenza di ossigeno), che proliferano e complicano il decorso della lesione. La loro azione provoca infatti la liquefazione dei tessuti. Nelle situazioni più gravi oltre a febbre, rash cutaneo, ecchimosi, possono presentarsi danni ai muscoli, ai reni ed emorragie. In molti casi, inoltre, può essere necessario un trattamento in camera iperbarica.

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