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“No!”. Silvia Romano, è successo sotto casa sua. E la mamma non ha avuto esitazione

Nella maggior parte dei casi si tratta semplicemente di gesti d’affetto: un mo do di fare non solo italiano per dimostrare vicinanza e calore. Continuano ad arrivare mazzi di fiori davanti al portone del palazzo di via Casoretto, a Milano, dove vive Silvia Romano, che proprio in queste ore ha rotto il silenzio con un post su Facebook. “Non sono interessata, qui non ci sono morti”, ha detto la madre affacciandosi al portone, prendendo solo i biglietti dei mazzi ma lasciando a terra i fiori. Nessuna altra dichiarazione dalla donna, che è subito rientrata in casa.

Sul portone, intanto, è stato attaccato anche un nuovo cartello, dopo che ieri il custode del palazzo aveva tolto tutti i messaggi di solidarietà appesi da qualche giorno. “Quando l’ignoranza urla, l’intelligenza tace! Bentornata Silvia”, è scritto sul foglio. La polizia, come ormai accade da giorni, presidia la zona. Ieri c’è stato un sopralluogo della Scientifica dopo che un vicino di casa della cooperante 24enne ha trovato cocci di vetro vicino al davanzale della sua finestra, al piano di sotto rispetto all’appartamento della ragazza. La polizia scientifica dovrebbe trasmettere ai carabinieri del Ros, delegati alle indagini, gli atti relativi ai rilievi. (Continua a leggere dopo la foto)


A terra ci sono ancora i cocci che fanno ipotizzare il lancio volontario di una bottiglia contro la palazzina dove vive la giovane, come segno di sfregio. Continuano intanto ad arrivare minacce e insulti via social contro la cooperante 24enne, rapita in Kenya e liberata in Somalia sabato scorso dopo 18 mesi di prigionia, e al centro di una campagna di odio montata dopo in suo rientro in Italia per via della sua conversione all’Islam e per il presunto riscatto pagato. (Continua a leggere dopo la foto)

Una vergogna tutta italiana: da quanto si è saputo, lei stessa ha inviato nelle ultime ore alcuni screenshot dei messaggi minatori e degli insulti agli inquirenti e investigatori milanesi che indagano per minacce aggravate. (Continua a leggere dopo la foto)

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E nell’ambito dell’indagine coordinata da Alberto Nobili, il responsabile dell’antiterrorismo milanese, si starebbero anche monitorando alcuni profili da cui proverrebbero alcuni dei messaggi contro la ragazza. Messaggi dei quali è in corso il lavoro di scrematura, per individuare quelli dietro ai quali ci potrebbe essere un concreto pericolo per la vita di Silvia Romano.

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