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Fece uccidere il marito, Maurizio Gucci, re della moda italiana. Ha scontato 17 anni di carcere e ora è libera. Patrizia Reggiani oggi torna a fa parlare di sé. Quello che ha deciso di fare ha stupito molti…

  • Italia

 

Fece uccidere il marito, Maurizio Gucci. Era il 1995 e all’epoca era al vertice della casa di moda e oggi, dopo 17 anni di carcere, ritorna e si occupa proprio di moda. Patrizia Reggiani, molti se la ricordano come dark lady. Fece uccidere il marito, così stabili il tribunale. Condannata per omicidio preterintenzionale, oggi è una donna libera e sta tentando di ricostruirsi una vita. Non allontanandosi molto dalla vecchia. Oggi ha quasi sessantotto anni, è stata fotografata dal Messaggero vicino piazza di Spagna.

Solo un caso. Non lontano dalla boutique Gucci. Acquistava un costume da bagno.Il suo debito alla giustizia lo ha pagato, e oggi si rimbocca le maniche, seppure ammetta con una naturalezza da fare invidia: “In vita mia non ho mai lavorato”.

 

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Un paio d’anni fa, al ritorno dal suo lungo oblio, dopo l’uccisione e quindi la condanna, aveva rivelato: “Il carcere mi ha reso ancora più cosciente del potere che ho sulle persone – al Victor residence, come io chiamo San Vittore, comandavo parecchio e tutte le detenute, indistintamente, mi obbedivano senza fiatare, apprezzando quel rigore che ho imparato dalla mia famiglia e dalla scuola, quando studiavo per diventare interprete parlamentare. All’inizio le ho prese, lo ammetto. Ma le ho subito restituite e con gli interessi. E da allora nessuno mi ha più toccata.

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Anzi le altre hanno iniziato a imitarmi, a truccarsi, profumarsi, a stare in giardino ore e ore a decorare i vasi, un’attività che mi ha salvato la vita… Credo di aver imparato ben poco in carcere, dove avevo senz’altro meno problemi che nel mondo esterno e mi sentivo in un certo senso protetta.

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In compenso ho insegnato parecchio, ho portato là dentro il mio mondo, non mi sono fatta sopraffare da quello che ci ho trovato. E adesso neanche mia madre, nonostante la sua tempra da 88enne d’acciaio, mi sgrida più: non osa”. E sul marito morto, invece: “Ho amato Maurizio alla follia ma non dirò mai perché l’ho fatto uccidere”.

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