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“Giallo dopo l’autopsia”. Eugenio Fasano, dubbi sulla morte del maresciallo dei cc dopo il calcetto

  • Italia
Eugenio Fasano morto

Si torna a parlare Eugenio Fasano, il carabiniere morto a 39 anni il il 24 gennaio 2019 dopo una partita di calcetto con gli amici. Dopo il suo decesso la procura ha aperto due inchieste: una dai magistrati che si occupano di reati militari, un’altra aperta dal pubblico ministero Roberta Capponi. Come qualcuno ricorderà, la morte di Fasano fu chiusa in prima battuta e archiviata come arresto cardiocircolatorio, anche se la famiglia ha sempre avuto dei dubbi su questa versione.

Secondo la famiglia la morte del 39enne è ancora da chiarire: si chiedono infatti se la morte per infarto del carabiniere sia compatibile con le lesioni riportate nella cartella clinica. In pratica la famiglia di Eugenio Fasano sospetta che le costole fratturate, un’arteria rotta, un polmone e lo sterno perforato, possano essere derivanti da un fattore ‘esterno’.

Eugenio Fasano morto


Secondo quanto riportato dalla famiglia di Eugenio Fasano a la Repubblica, dopo essersi sentito male sul campo di calcetto, il 39enne è stato prima soccorso sul posto da una dottoressa dell’Arma, poi portato al pronto soccorso, ma solo un’ora e 46 minuti dopo essersi sentito male. A quel punto viene chiamata anche la famiglia.

Eugenio Fasano, il giallo della morte

Eugenio Fasano morto

“In Pronto Soccorso capisco subito che è successo qualcosa di molto grave, in quanto era pieno di carabinieri in divisa e non, di ogni ordine e grado, ma nessuno era stato in grado di dare le generalità di mio cognato”, ha spiegato Teresa Alfiero, la cognata di Eugenio Fasano, che entrerà in ospedale come ‘ignoto 2019014801‘.

Eugenio Fasano morto

“Chiedevamo chi fossero i giocatori, dove si era giocata la partita, chi era l’arbitro, se il centro fosse dotato di servizio medico e di defibrillatore, ma ogni tentativo è stato vano”. Eugenio Fasano morirà appena 48 ore dopo. Nonostante i tentativi dei medici di salvargli la vita nulla hanno potuto fare: il quadro clinico era gravemente compromesso, e il 39enne era arrivato in ospedale già in condizioni critiche. La morte è stata archiviata come decesso per arresto cardiocircolatorio. Ma c’è qualcosa che non torna.

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