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Elena Ceste, spunta un altro probabile amante. “È un collega del marito”

Gli inquirenti scavano nella vita di Elena Ceste ed emergono novità sul profilo di vita della vittima. Dall’esame dei tabulati telefonici delle schede sim utilizzate, emergono nuove figure maschili, il cui ruolo nel delitto è (o è stato) al centro delle indagini della procura di Asti. Secondo il quotidiano torinese La Stampa, sono sei le persone che sono entrate in contatto con Elena negli ultimi due anni, e forse anche prima. Però, nessuno di questi quattro è sospettato di avere una parte nel delitto di Costigliole d’Asti. Hanno alibi di ferro, spiega La Stampa. Di questi sei uomini, quattro erano già noti, due ancora no. Si tratta di un quarantaquattrenne di Torino e di uomo, già amico del padre, ora ultrassessantenne. Gli investigatori ritengono che in questa “doppia vita” della vittima si può nascondere essere il movente dell’assassino e dei suoi possibili complici, “coscienti o anche no di avere depistato o fuorviato le indagini”. Ecco chi sono i nomi al centro delle indagini. Paolo Lanzilli, l’ex compagno di scuola di Elena rientrato in contatto con lei dopo dopo avere rivisto la foto delle elementari su Facebook in cui erano insieme. “Solo un’amicizia dai contorni ben definiti”, ha sempre detto Lanzilli. Poi c’è il torinese Gian Domenico A., anche lui ex compagno di scuola. Ancora: Antonio R., l’artigiano, 43 anni, di Settimo Torinese con cui ci fu una vera relazione nell’estate del 2013. E infine Damiano S., muratore e padre di un compagno di scuola del figlio a cui era legata da una profonda amicizia, scandita da decine e decine di telefonate, anche nelle ultime ore prima della scomparsa.

(continua dopo la foto)

 


 

Quest’ultimo non abita più a Costigliole e in paese corre voce che il suo matrimonio sia entrato in crisi. Di certo c’è, spiega il quotidiano torinese, che il marito di Elena, Michele Buoninconti, sapeva delle attenzioni di Damiano nei confronti di sua moglie. Quindi la storia, nota, della ricarica da 30 euro della scheda di Elena, forse effettuata proprio da Damiano S., circostanza poi scoperta dal marito. Il quinto uomo (si parla di un collega di Michele) aveva attivato la funzione “You and me” della sua sim con quella utilizzata da Elena. Ma quella scheda era stata attivata a suo tempo dal marito. A Michele, però, sarebbe bastato connettersi con il sito iinternet del gestore, registrarsi e dunque visualizzare tutto il traffico telefonico della moglie, compresi numeri chiamanti e sms inviati. Il sesto personaggio, il più anziano, fa parte delle vecchie amicizie di famiglia. L’età dei sei soggetti “controllati” varia dai 37 ai 63 anni, quasi tutti sposati. Alcuni di essei – aggiunge il quotidiano – “con la fama e l’atteggiamento da ‘conquistatori’ di donne, quasi scelte nel proprio ambiente sociale, con profili simili o identici”. Poi c’è un ulteriore dettaglio al vaglio degli inquirenti: Elena aveva scoperto che qualcuno si era impossessato della password del suo profilo Facebook. Aveva letto delle risposte a delle conversazioni private con alcuni dei suoi amici che lei non aveva scritto. Persino auguri di compleanno fatti e ricambiati. Un misterioso alter ego che aveva violato i segreti della sua chat…

 

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