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Strage funivia, cosa c’è dietro al rapimento di Eitan. La verità sul nonno e l’ipotesi choc

  • Italia

Eitan Biran, il bambino di 6 anni unico superstite del crollo della funivia del Mottarone, è stato portato dal nonno in Israele. Shmuel Peleg era venuto a trovare il nipote ma avrebbe dovuto riportare Eitan a Aya Biram, la zia che è anche tutrice del bambino, ma non è tornato e ha interrotto i contatti con la famiglia italiana, finché non ha mandato un messaggio: “Eitan è tornato a casa”.

Secondo quanto riportato da Channel 12 News, le autorità israeliane dovranno probabilmente ”restituire” il bimbo al suo tutore legale in Italia. Il documento afferma che la mossa messa in atto dal nonno materno di Eitan ha violato la Convenzione dell’Aia sugli aspetti civili della sottrazione internazionale di minori, una legge adottata da Israele nel 1991.

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Secondo la legge, le autorità israeliane devono fare tutto quanto in loro potere per restituire il ragazzo al suo tutore legale in Italia il prima possibile. Il tutore legale di Eitan, Aya Biran-Nirko, la sorella residente in Italia del defunto padre del bambino, ha presentato denuncia alla polizia italiana affermando che il bambino è stato rapito dal nonno materno, Shmuel Peleg, che ha imbarcato il nipote su un volo privato. Una dinamica che non convince Milo Hasbani, presidente della Comunità ebraica milanese: “Come abbiano fatto le autorità a far uscire un bimbo di 6 anni con un passaporto, da solo e senza una delega”, si è chiesto. E il privato non sarebbe una spiegazione sufficiente, “considerando che anche i voli con aerei privati hanno regole ben precise”.

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Secondo Etti, la nonna materna del piccolo, Eitan ”voleva tornare in Israele”, lo aveva sempre desiderato dalla tragedia nella quale persero la vita i genitori, i nonni e il fratellino. Intervistata dalla radio israeliana 103Fm, la nonna di Eitan ha negato che il piccolo sia stato rapito. “Il bambino voleva tornare in Israele da sempre – ha detto -. Finalmente, dopo quattro mesi, i medici lo vedranno”.

Domenica sera Cristina Pagni, civilista che segue i Biran ha detto che non esclude un contributo dei servizi segreti nel rapimento di Eitan: “L’ipotesi aleggia ma non abbiamo certezza che il nonno ne facesse parte”. Inoltre la zia paterna, quella che abita a Pavia, ha anche rivelato che Peleg, il nonno di Eitan “è stato condannato per maltrattamenti nei confronti dell’ex moglie, la nonna materna”.

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