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“È una bomba!”. Allarme terrorismo in Italia! Trovato un ordigno pronto a esplodere. Tanta paura, cosa sta accadendo in queste ore

  • Italia

 

È successo questa mattina: alle 12 una bomba è stata recapitata nella sede di viale Piacenza dell’Efsa di Parma. Secondo quanto emerso dalle prime ricostruzioni, non si tratterebbe di un falso allarme ma di un busta in grado o di esplodere o di provocare una fiammata. Secondo i primi riscontri degli inquirenti, la busta recapitata questa mattina nella sede dell’Agenzia europea per la sicurezza alimentare sarebbe stata in grado di provocare danni nel caso fosse stata aperta.

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L’allarme è scattato quando il destinatario della busta che ,a quanto risulta, non sarebbe un dipendente dell’Autority Alimentare Europea della sede di Parma, ha avvertito gli addetti dell’Efsa incaricati dello smistamento della posta. Da qui le prime verifiche e poi l’allarme alle forze di polizia e agli artificieri. Infatti, attorno alle 13 gli artificieri l’hanno fatta brillare nel piazzale antistante gli uffici di viale Piacenza e ora i resti sono nelle mani della polizia scientifica per i rilievi. La lettera, controllata come il resto della posta con metal detector e raggi x, conteneva alcuni fili e una batteria, oltre a materiale pirico ed era quindi in grado di esplodere. La prima ipotesi avanzata è quella di un gesto di possibile matrice anarco-insurrezionalista pare contro le politiche in tema di Ogm. Infatti, già in passato l’agenzia è stata spesso oggetto di attacchi provenienti da quell’ambiente.

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L’allarme bomba era scattato nel corso della mattina, poi le forze dell’ordine e gli artificieri hanno fatto evacuare due piani dell’edificio, in particolare la zona mensa e il piano -1 occupato dal post office. Verso le 13.45 i dipendenti dell’Authority europea avevano fatto ritorno negli uffici, anche se era rimasto il massimo riserbo da parte degli inquirenti, solo in seguito si è appreso che si trattava di un plico esplosivo.

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Il procuratore capo di Parma, Antonio Salvatore Rustico, ha confermato che è già stata informata la Procura distrettuale di Bologna che ha la competenza delle indagini per atti di matrice terroristica, mentre gli inquirenti locali stanno lavorando sui primi accertamenti, poi il fascicolo sarà inviato a Bologna. Il procuratore aggiunto Valter Giovannini della Procura di Bologna ha infatti ricevuto in tempo reale tutte le informazioni sull’accaduto e conferma che sarà aperto un fascicolo per il reato di porto di materiale esplodente con l’aggravante del terrorismo. Le indagini, che per ora non sono ancora state assegnate a un sostituto procuratore, saranno condotte dalla Digos di Parma. La pista è quella dell’anarco-insurrezionalismo: “Già in passato l’Efsa era stata oggetto di attacchi provenienti da quell’ambiente – ricorda Giovannini, riferendosi  agli scontri dei ‘No Ogm’ nel marzo 2014 – procediamo noi come Dda per competenza sull’antiterrorismo. Sarà un’indagine difficile e complessa”.

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