Una notizia choc ha coinvolto la mamma di Kata, la bimba scomparsa nel nulla da ormai oltre 5 mesi da Firenze. La piccola si trovava nei pressi dell’ex albergo Astor del capoluogo toscano quando si persero le sue tracce e, nonostante le ricerche delle forze dell’ordine, finora non è stata ritrovata. Ora la donna è finita nei guai per un’aggressione nei confronti di un’altra persona, che le ha causato una denuncia nei suoi confronti.
Circa un mese fa, prima che adesso le attenzioni si spostassero sulla mamma di Kata, la bimba scomparsa, che ha subito una denuncia, si era parlato invece del padre della bambina originaria del Perù. Lui era stato stato nuovamente arrestato e non aveva potuto più usufruire semplicemente dell’obbligo di firma. Filippo Zanasi, avvocato dell’arrestato, ha spiegato come riferito dal sito Leggo: “La motivazione è da individuarsi nella mancata presentazione di Miguel presso la caserma dei carabinieri in due sole occasioni, in altre due si è presentato in ritardo.
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La mamma di Kata, la bimba scomparsa, ha subito una denuncia per aggressione
Parlando di quanto avrebbe fatto la signora, la mamma di Kata, bimba di 5 anni scomparsa dal 10 giugno, è stata costretta a subire questa denuncia per un presunto atto di violenza. Katherine Alvarez si trovava all’interno di una discoteca, quando avrebbe sferrato delle coltellate contro una giovane di 21 anni. Quest’ultima, originaria del Perù, si conosceva con la donna, la quale l’avrebbe aggredita al Tenax, in via Pratese a Firenze.

Katherine Alvarez avrebbe affermato davanti agli inquirenti: “Mi sono difesa“. Avrebbe accoltellato la 21enne al volto e alla testa per difendersi nel corso di una rissa per alcune vicende di natura sentimentale, appartenenti al loro passato. Colei che è stata ferita è stata aiutata dai sanitari del 118 e portata in ospedale. Qui i medici le hanno dato una prognosi di circa 20 giorni per guarire completamente. Ad indagare è la polizia.


I siti locali hanno aggiunto anche che i poliziotti, nonostante il loro tempestivo intervento nella discoteca, non sono riusciti a trovare il coltello nel bagno, dove si sarebbe consumato lo scontro fisico, inoltre non c’è la presenza di telecamere di videosorveglianza e quindi non ci sono immagini di supporto.