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È morto! Proprio lui che si era salvato dall’Isis dopo 5 mesi di prigionia. Un destino crudele e beffardo lo ha portato via. Se ne è andato un uomo coraggioso che aveva ancora molto da dare

  • Italia

 

Un destino beffardo è toccato in sorte a Ignazio Scaravilli, il medico ortopedico che era stato rapito dall’Isis e che era stato rilasciato dopo cinque mesi di prigionia. Dopo essere scampato a quella terribile esperienza è morto questo pomeriggio travolto da un’onda mentre si trovava sugli scogli del porticciolo di San Giovanni Li Cuti, nel catanese. Aveva 71 anni e aveva lavorato a lungo a Padova, dove aveva ancora casa in cui risiedeva con la moglie fin quando viveva nella città veneta. Nel 2014 era rientrato in Sicilia dopo avere prestato servizio per 35 anni al “Cto”.

I funerali di Ignazio Scaravilli saranno celebrati domani alle 16.30 nella chiesa di Cristo Re.

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La notizia è stata confermata dal fratello dell’uomo alla polizia di Stato, intervenuta sul posto, assieme ai vigili del fuoco e a personale della capitaneria di porto.  Anche sul profilo Facebook di Scaravilli il figlio ha postato la conferma della morte del padre: “un saluto e un grazie a tutti, purtroppo la notizia che avete letto è vera”, ha scritto. La tragedia è avvenuta nel tardo pomeriggio di oggi nel porticciolo che si trova nel capoluogo etneo.
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Il settantunenne si trovava sulla scogliera quando è stato travolto dalle onde. Ha cercato riparo in una piccola grotta, dalla quale ha chiesto aiuto. Poco dopo sono arrivati alcuni bagnanti che hanno allertato i soccorsi. Un sommozzatore dei vigili del Fuoco si è gettato in mare ma non è riuscito a raggiungere la cavità a causa delle avverse condizioni meteomarine. Scaravilli è stato scaraventato fuori dalle onde ormai esanime. I vigili del fuoco e la Capitaneria hanno recuperato il corpo. L’uomo è morto per le ferite alla testa.
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La vita con lui era stata clemente. Lo scorso anno era partito, poco prima del Natale, in compagnia di altri colleghi siciliani, come volontario in un ospedale di Dar Al Wafa, nella zona di Suq Talat. Era stato sequestrato da un gruppo di jihadisti legati ad Ansar-al-Sharia ed era stato liberato con il concorso delle autorità di Tripoli. A segnalare la sua improvvisa scomparsa, il 22 gennaio, erano stati alcuni colleghi che non l’avevano più rientrare in ospedale. Scaravilli venne liberato il 9 giugno dell’anno scorso dopo cinque mesi di sequestro da parte di forze jihadiste in Libia.

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