“Il mondo al contrario” è il volume autoprodotto dal generale Roberto Vannacci, ex capo dei paracadutisti della Folgore e fino ad agosto alla guida dell’Istituto Geografico Militare. Un libro ritenuto razzista e omofobo, dal quale l’Esercito ha preso le distanze: “In merito alla notizia pubblicata oggi su alcuni organi di stampa, relativa al contenuto del libro autoprodotto dal Generale di Divisione Roberto Vannacci – si leggeva in una nota dello Stato Maggiore dell’Esercito – la Forza Armata prende le distanze dalle considerazioni del tutto personali (come precisato nel testo) espresse dall’Ufficiale”.
Il generale Roberto Vannacci era stato rimosso dall’Istituto geografico militare di Firenze dopo le feroci polemiche suscitate dal suo libro e trasferito in forza extra organica al Comfoter area territoriale “a disposizione del comandante area territoriale per incarichi vari”. La decisione era stata presa dal ministro della Difesa Guido Crosetto.
“Io un figlio gay?”. Vannacci, fa discutere la confessione in diretta tv: “Ecco cosa farei”
Generale Vannacci sospeso dal servizio per 11 mesi
È di oggi, invece, la notizia che il generale è stato sospeso dal servizio per 11 mesi. È indagato in due procedimenti uno nel quale è sospettato di peculato e truffa nei confronti dello Stato e in un’altra vicenda che riguarda invece una accusa di istigazione all’odio razziale attraverso il libro uscito lo scorso anno e per il quale era finito al centro di una bufera mediatica.
Come riportano i quotidiani, la decisione è stata disposta dall’ufficio del personale dello Stato maggiore dell’Esercito in conseguenza al procedimento disciplinare di Stato che è stato avviato lo scorso 30 ottobre. Gli avvocati del generale, tramite l’agenzia Adnkronos, hanno spiegato di aver già avviato le pratiche per il ricorso.
“La sanzione stigmatizza le circostanze della pubblicazione del libro Il mondo al contrario – spiega all’Adnkronos l’avvocato di Vannacci, Giorgio Carta – che avrebbe asseritamente denotato ‘carenza del senso di responsabilità’ e determinato una ‘lesione al principio di neutralità/terzietà della Forza Armata, ‘compromettendo il prestigio e la reputazione dell’Amministrazione di appartenenza e ingenerando possibili effetti emulativi dirompenti e divisivi nell’ambito della compagine militare”.
Per il generale Vannacci ci sono anche presunte “spese pazze” quando era addetto militare italiano a Mosca e l’indagine per l’accusa di istigazione all’odio razziale. Il procedimento è stato avviato alla luce di denunce depositate nei mesi scorsi da alcune associazioni dopo l’uscita del suo libro.