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“Dove stiamo andando”. Bus precipitato, l’ultimo post dell’autista. Amici e parenti allarmati, poi la notizia più brutta

  • Italia

Terminate le operazioni di rimozione dell’autobus precipitato dal cavalcavia Rizzardi a Mestre, in provincia di Venezia. Il bilancio è pesantissimo: le vittime sono 21 morti, tra cui due bambini, e 15 feriti, anche in gravi condizioni. Sono undici le persone identificate tra le quindi rimaste ferite. Si tratta di undici stranieri: quattro ucraini (due donne, un uomo e una minore), un tedesco, una francese, un croato, una coppia spagnola e due minori (maschio e femmina) di origine austriaca.

Il Comune di Venezia ha comunicato di avere riaperto al traffico sul cavalcavia in cui ora si può viaggiare solo su una corsia. Le operazioni sono proseguite per tutta la notte e sul posto ci sono ancora le forze dell’ordine. L’incidente si è verificato a Mestre, lungo il cavalcavia della bretella che da Mestre porta a Marghera e l’autostrada A4.

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Bus precipitato a Mestre, l'ultimo post social dell'autista


Bus precipitato a Mestre, l’ultimo post social dell’autista

Il pullman, per cause ancora da accertare ma forse a causa di un malore dell’autista, ha sfondato il parapetto, ed è precipitato per circa trenta metri finendo tra un magazzino e i binari della stazione ferroviaria di Mestre. Il mezzo, che andava a batterie, ha poi preso fuoco. Era della società La Linea ed era guidato da Alberto Rizzotto, 40enne trevigiano, morto nell’incidente stradale.

Bus precipitato a Mestre, l'ultimo post social dell'autista

L’autista era originario di Tezze di Piave in provincia di Treviso e potrebbe aver avuto un malore mentre si trovava alla guida del mezzo. Come spiegato dall’assessore alla Viabilità Renato Boraso, Alberto Rizzotto aveva almeno 6-7 anni di guida alle spalle ed era molto esperto. Dopo la notizia dell’incidente stradale molti amici e parenti si sono riversati sul suo profilo Facebook per commentare il suo ultimo post: “Shuttle to Venice”. “Rispondi”, “Fatti sentire per favore”, si legge tra i commenti di chi sperava in una risposta. Una risposta che purtroppo non c’è stata.

Massimo Fiorese, amministratore delegato della ditta La Linea, ha spiegato al Corriere del Veneto che l’autista “aveva preso servizio nel pomeriggio poco prima dello schianto, penso intorno alle 18. Ha preso le persone da piazzale Roma e le stava riportando in campeggio, a Marghera, in quello che una volta si chiamava Jolly. Avevano prenotato la corsa in 16, ma evidentemente sfortuna ha voluto che sia salito anche qualcuno che non aveva prenotato e quando ha visto l’autobus arrivare, bello grande, con tanti posti, è montato lo stesso”.


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