Ancora un terribile caso di violenza sulle donne. Nel giorno in cui l’Italia si è fermata per dare l’ultimo addio a Giulia Cecchettin, la ragazza 22enne uccisa dal fidanzato, la cronaca nera si bagna ancora una volta con il sangue di una donna. Triste protagonista di questa drammatica storia è un donna di 50 anni di Palma di Montechiaro, nell’agrigentino. A quanto si apprende la donna è stata aggredita nella sua casa di via Tiepolo dal convivente da cui si stava separando.
L’uomo, Gioacchino Morgana, un pregiudicato agrigentino, le ha teso un agguato. Appena la donna è rincasata le ha lanciato contro un contenitore pieno di acido colpendola nella parte destra del viso e del corpo. La donna è riuscita a scappare in direzione dei vicini che hanno chiamato i soccorsi. Le condizioni della 50enne sarebbero serie.
Palermo, donna sfregiata con l’acido dal compagno
Scrive Repubblica: “Sul posto sono intervenuti oltre alle volanti, i sanitari del 118 che l’hanno portata in ospedale ad Agrigento. Dopo i primi soccorsi i medici stanno valutando il trasferimento al centro grandi ustionati dell’ospedale Civico di Palermo. L’uomo è stato fermato dagli agenti. Ha anche lui profonde ustioni alle mani e al volto ed è stato trasferito all’ospedale Cannizzaro di Catania”.
E ancora: “La donna, che ha riportato ustioni su viso e schiena, è stata sentita dagli inquirenti e avrebbe raccontato l’inferno che da molto tempo viveva in casa con continui litigi, minacce, aggressioni verbali e fisiche. A quanto pare la donna aveva finalmente trovato il coraggio di lasciare il compagno. Ma questo non ha fermato l’incubo: l’ex non ha accettato la separazione e ha continuato a perseguitare la donna con messaggi, telefonate e pedinamenti”.
La violenza sulle donne è una piaga sociale enorme. “La violenza contro le donne in Italia, in questi ultimi mesi, ha continuato a manifestarsi con numerosi casi di assassinio e di stupro. Questa intollerabile barbarie sociale richiede un’azione più consapevole di severa prevenzione, concreta e costante”, aveva detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.