Caso di Denise Pipitone, sulla scomparsa della bambina siciliana prende parola l’avvocato di Piera Maggio, Giacomo Frazzitta. Il campo delle ricerche sembra restringersi e ad avanzare alcune ipotesi, il legale che ha parlato durante un’intervista nell’ambito degli “Incontri del Principe” presso il Grand Hotel Principe di Piemonte di Viareggio.
Assente all’incontro di Viareggio, Piera Maggio, ma solo fisicamente, perché è stato possibile creare un collegamento via Skype in diretta con la sala. Focus sulla scomparsa della piccola Denise Pipitone, che a distanza da quel drammatico giorno in cui se ne persero le tracce, avrebbe oggi circa 20 anni.
Sono passati 17 anni da quando mamma Piera non ha più avuto notizie sulla figlia. Ricerche senza sosta e il vasto campo delle indagini con lo scopo di restringere quanto più possibile il raggio delle più plausibili piste da seguire.
“Chi l’ha presa voleva lei, c’è una forte omertà”, con queste parole l’avvocato Giacomo Frazzitta ha provato a rendere più chiara una possibile “pista madre”, tutto nella sana speranza che emerga una “sentenza di colpevolezza che sveli la verità” sempre e solo alla luce dei nuovi elementi su cui sta indagando la magistratura.
Secondo il legale “dietro questa storia c’è un’omertà forte. Toccare un bambino è ripugnante anche per gli ergastolani ed è inspiegabile che a Mazara ci siano ancora pochi elementi da portare in Procura”. E la mente va nuovamente a quella mattina del rapimento, quando Denise era intenta a giocare vicino casa in compagnia del cugino: “il rapitore scelse la bambina. Chi ha preso Denise voleva lei”, sottolinea ancora Frazzitta.