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“Rapita per proteggerla da loro”. Denise Pipitone, rivelazione choc dall’ex pm che si occupò del caso

  • Italia

Nuove e sconvolgenti rivelazioni sul caso di Denise Pipitone, la bambina scomparsa il 1 settembre 2004 da Mazara Del Vallo, in provincia di Trapani. Un mistero che dura da 17 anni, tornato di grande attualità negli ultimi mesi, da quando una ragazza molto somigliante a Piera Maggio lanciò un appello alla trasmissione russa ‘Lasciali parlare’ per ritrovare la mamma biologica.

Dopo la comparazione del gruppo sanguigno il nulla di fatto; Olesya non era Denise Pipitone, ma da quel momento il caso della bimba scomparsa da Mazara del Vallo è tornato in tv e la procura di Marsala, alla luce delle nuove notizie, ha deciso di aprire una nuova inchiesta. Ospite della trasmissione di Federica Panicucci, Maria Angioni, l’ex pubblico ministero che nel 2004-2005 ha lavorato sul fascicolo della scomparsa di Denise Pipitone ha dato la sua versione dei fatti.


Denise Pipitone, nuove indiscrezioni dall’ex pm Maria Angioni

Secondo il magistrato “ci sono stati più passaggi di mano della bambina. Nei pressi” del luogo della scomparsa, la casa dove viveva la bambina con la madre Piera Maggio, “c’erano più persone appartenenti alla cerchia della famiglia allargata, e in molti hanno fatto qualcosa di sospetto. Questo ha ulteriormente complicato le indagini”. Il pubblico ministero è tornato in tv, a Pomeriggio 5, per parlare del caso della scomparsa di Denise Pipitone facendo una nuova e sconvolgente ricostruzione dei fatti.

“Essendo emersi più indizi, anche una pluralità di indizi nei confronti di altre persone, sempre dei due nuclei familiari, il nucleo Corona e il nucleo Pulizzi, l’unica ipotesi investigativa che ne tenga conto in maniera ragionevole è questa. – ha spiegato Maria Angioni – Ci sarebbe stato un primo intervento di persone che volevano fare male alla bambina. Il primo gruppo sarebbe stato mosso da risentimento con l’intenzione di fare del male alla bambina. Invece il secondo, immediatamente avvisato sarebbe corso a individuare dov’era la bambina, poi l’avrebbe presa e l’avrebbe portata via per proteggerla dal male fisico”.

“Però chiaramente anche questo secondo gruppo non avrebbe avuto intenzione di denunciare il primo, e si sarebbe fatto giustizia da solo. Tanta gente avrebbe messo lo zampino in questa vicenda. Battista Della Chiave è un teste attendibile dal punto di vista processuale. Ha visto qualcosa? Credo purtroppo di sì…”.

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