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“Loro sono andati e sanno il perché”. Denise Pipitone, per la prima volta Anna Corona rompe il silenzio

È stata riaperta l’inchiesta sul caso di Denise Pipitone, la bambina scomparsa da Mazara del Vallo il 1 settembre 2004 dalla casa della nonna materna. Sparita nel nulla da 17 anni, la madre Piera Maggio non ha mai perso la speranza e grazie al caso di Olesya Rostova, la ragazza di 21 anni – la stessa età che avrebbe oggi Denise – che dalla televisione russa aveva lanciato l’appello per ritrovare la madre biologica.

Al termine di una serie di puntate sul caso – che avevano visto anche la partecipazione di Giacomo Frazzitta, l’avvocato della mamma di Denise, Piera Maggio – il gruppo sanguigno di Olesya era poi risultato diverso da quello della bimba scomparsa da Mazara del Vallo spegnendo così le speranze che si erano accese al momento della segnalazione del caso della ragazza – molto somigliante a Piera Maggio – a Chi l’ha visto. Nei giorni scorsi la casa di Anna Corona, ex moglie di Pietro Pulizzi, ex marito del padre naturale di Denise, è stata perquisita ma non è stata trovata nessuna traccia.


I vigili del fuoco e i carabinieri del Ris sono stati al lavoro fino alle 20.15 di mercoledì 5 maggio nella palazzina, cercando anche con le carte del catasto alla mano, eventuali tracce di lavori di muratura fatti negli ultimi anni. Controlli anche nel garage e in una botola, con un pozzo, fatti dopo una segnalazione, non anonima, che indicava agli investigatori alcune notizie ritenute “molto interessanti”. Controlli anche all’interno della palazzina, alla ricerca di possibili lavori edili per stanze segrete.

L’ultimo accertamento investigativo sulla vicenda della piccola sparita nel 2004 da Mazara Del Vallo però non ha portato a nulla. In una intervista all’Adnkronos il magistrato Maria Angioni ha fatto delle dichiarazioni forti proprio sulla famiglia Corona parlando di un “cordone di protezione” che si sarebbe elevato attorno alla famiglia di Anna Corona. “Come quando scoprii – ha detto all’agenzia stampa – solo dopo mesi, che Claudio Corona, il fratello della donna, fu sentito ma quel verbale di Sit era striminzito. Non c’era nulla. Io rimasi basita”.

Per la prima volta Anna Corona ha rotto il silenzio e alle telecamere di Quarto Grado Anna ha detto: “Non so il perché gli inquirenti stanno lavorando. Ho appreso la notizia dai telegiornali. Se hanno ritenuto opportuno farlo. Non avrei mai toccato una bambina per un tradimento! Io e la mia famiglia lo stiamo vivendo con un pessimo stato d’animo: ci troviamo in un processo mediatico che abbiamo già vissuto. È stato molto faticoso riprendere una quotidianità ‘normale’. C’è stato un processo nei confronti di Jessica: dopo i tre gradi di giudizio, si è chiuso e mia figlia è stata assolta. Hanno indagato anche su di me, ed è stato archiviato tutto. Non sto criticando gli inquirenti e la magistratura: dico solo che, faticosamente, abbiamo provato a riavere una vita quasi normale… che è ancora stata stravolta. Non lo ritengo giusto: siamo persone semplici”.

E ancora: “È pazzesco, quello che si sta evidenziando in televisione; è assurdo quello che sto ascoltando. Stiamo ricevendo minacce, anche per la bambina. Manca Denise Pipitone e desidero la verità, tanto quanto la desidera Piera Maggio… perché ho le mie figlie. Lo desidero dal profondo del cuore, perché la verità rende liberi. Siamo persone pulite: l’ha dimostrato un processo e un’archiviazione. Non so perché sia stato riaperto, a questo penseranno gli avvocati. La gente ci giudica: non lo ritengo corretto. Siamo nel 2021: non sono preoccupata e non ho paura di camminare a testa alta nella mia città, sia io che le mie figlie. Tutta questa rivolta mediatica è disumana, incivile, non è corretta e non è intelligente. Abbiamo affrontato un processo e cerchiamo di vivere in serenità il nostro futuro, che ci sta di nuovo inghiottendo in situazioni pessime. Da queste perlustrazioni non può emergere niente. Posso rispondere per me: loro sono andati e sanno il perché. In quella casa non c’è niente da trovare”.

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