Non ce l’ha fatta Damiano Bologna, l’uomo picchiato perché aveva tentato di difendere un’amica perseguitata da uno stalker che voleva molestarla. Il 58enne accusato di condotta persecutoria e di lesioni gravi, ora dovrà rispondere anche del reato di omicidio preterintenzionale.
Cosimo Damiano Bologna, 50 anni, era stato aggredito due settimane fa a Canosa di Puglia, nel nord Barese, ed era finito in Rianimazione all’ospedale Bonomo di Andria, dove è morto il 30 novembre a causa delle gravissime lesioni riportate dopo il pestaggio.
Damiano Bologna, morto l’uomo picchiato perché aveva difeso l’amica da uno stalker
L’aggressore, che aveva picchiato Damiano Bologna con una mazza, dopo il pestaggio fuggito ma era stato rintracciato qualche giorno dopo e posto agli arresti domiciliari. Come detto, con la morte del 50enne, ora è accusato anche di omicidio preterintenzionale.
I fatti risalgono al 13 novembre, quando in piazza Terme, il 50enne nota un uomo avvicinarsi alla sua amica e conoscendo bene la situazione ha cercato di allontanarlo. Da lì è scaturita la lite, prima a parole, poi il corpo a corpo finito con Damiano Bologna ferito gravemente con una mazza. Soccorso dal 118, l’uomo è stato trasportato e ricoverato in codice rosso nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Bonomo di Andria.
La notizia della morte di Damiano Bologna ha sconvolto la città di Canosa. “L’esempio di coraggio di chi è intervenuto in difesa di una donna si è trasformato in tragedia e purtroppo Canosa piange una giovane vita spezzata da un gesto di brutale violenza che si fa fatica a comprendere ma che dobbiamo unanimemente condannare”, ha scritto in un comunicato stampa il sindaco di Canosa, Roberto Morra.